Vincere aiuta a vincere. Perché nel
calcio moderno i successi portano tanti
soldi, oltre che gloria. E l’anno prossimo la
Juventus del quarto scudetto di fila, finalista di
Coppa Italia e semifinalista di
Champions, potrà essere ancora più forte di oggi. A patto, ovviamente, che la società continui a
indovinare tutte le mosse come ha fatto negli ultimi anni. La stagione in corso è stata un trionfo per i bianconeri di
Massimiliano Allegri. Per capire quanto sul campo bisognerà aspettare le prossime due settimane:
l’ingresso nelle prime quattro squadre del continente è comunque un traguardo importante, potrebbe addirittura diventare storico in caso di ulteriori imprese contro il
Real Madrid.
Di certo, il club può già festeggiare per i risultati in sede di
bilancio: se il primo semestre del 2015 si è chiuso con un
rosso di 6,7 milioni di euro, a fine anno i conti saranno quasi sicuramente in
attivo. In termini economici uno scudetto vale relativamente, tra i dieci e i
venti milioni di premi da sponsor e
diritti collettivi (da cui però bisogna sottrarre i bonus da corrispondere ai giocatori). È soprattutto dalla
Uefa che arriverà una cascata di soldi: se l’anno scorso la
Champions aveva fruttato 'solo' 50 milioni complessivi (a causa dell’eliminazione ai gironi e il declassamento in
Europa League), adesso i ricavi europei potrebbero superare gli
80 milioni. Solo i premi da gara valgono circa 25 milioni di euro. Poi ci sono gli
incassi da stadio (a botte da 3 milioni di euro per ogni tutto esaurito). E soprattutto i
diritti tv del market pool, che – complice l’assenza di altre squadre italiane dal torneo – si aggirerà intorno ai 50 milioni. Per la prima volta, dunque, il
fatturato bianconero sfonderà la soglia simbolica dei 300 milioni di euro, che segna l’ingresso nell’elite del
pallone mondiale. E se si aggiunge che negli ultimi sei mesi il titolo ha fatto registrare in borsa un +51%, il
quadro è completo.
Questi numeri economici si tradurranno in un
dominio sul mercato e sul campo.
Adesso vendere Paul Pogba, il galletto francese dalle uova d’oro, non è più obbligatorio: diventa una scelta, semmai. Sommando i soldi della sua
cessione ai proventi della Champions ci sarebbe il capitale per rifondare la squadra senza badare a spese. Ma è più probabile che
Marotta preferisca trattenere il suo
gioiello, avendo comunque le risorse per puntare uno o due rinforzi di lusso.
Dybala,
Falcao e
Cavani,
Witsel e
Verratti: sono tanti i nomi che fanno sognare la curva bianconera. E si trasformano in un incubo per il campionato di
Serie A: il divario, già enorme come testimoniano i punti di distacco fra prima e seconda, rischia di dilatarsi ulteriormente.
Nel calcio moderno con i soldi delle vittorie i primi sono sempre più irraggiungibili, e gli
inseguitori arrancano: la
Roma è in piena crisi, il
Napoli in bilico fra gloria (in caso di vittoria dell’
Europa League) e fallimento (dovesse mancare la qualificazione alla Champions), le
milanesi scomparse dai radar. A meno di grandi investimenti sul mercato dei vari
Pallotta,
De Laurentiis e
Thohir (che non paiono comunque in previsione),
o di una rivoluzione societaria a Milano sponda rossonera (con tutte le incognite del caso), non sarà facile trovare una rivale credibile ad una squadra forte che si appresta a
rafforzarsi.
La
Juve incamera il quarto scudetto consecutivo e si proietta già avanti, verso le semifinali di Champions e un futuro ancor più roseo. Guardandosi sempre alle
spalle, però: perché il recente passato, e proprio la storia della Juve, dimostra che nel
calcio italiano livellato verso il basso basta poco – l’arrivo di un allenatore decisivo come fu
Conte, un paio di
acquisti azzeccati da una parte, una cessione illustre dall’altra –, per colmare il gap dalla vetta. Specie se
Carlos Tevez dovesse davvero andarsene in
Argentina, cedendo ai richiami delle sirene di casa e tornando al
Boca Juniors. Inter e Milan, ma anche Napoli e Roma, senza dimenticare la Lazio di
Lotito in continua ascesa, ci sperano e ci proveranno. Ma l’anno prossimo sarà ancora più difficile di quello appena concluso. Il
ciclo bianconero continua.
Twitter: @lVendemiale