Se avessimo ottenuto la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C con il ddl Concorrenza, subito si sarebbero creati almeno 5-6.000 nuovi posti di lavoro. Invece c’è stata solo un’apertura alle grandi catene commerciali, che sono già pronte a entrare sul mercato. E’ il contrario della liberalizzazione e si continuano ad avvantaggiare solo le lobby”. Così il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane, Davide Gullotta, spiega il sit-in organizzato oggi in piazza Cavour  a Roma per protestare contro il provvedimento approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri che, continua a spiegare Gullotta, fa passare un messaggio chiaro: “Se studi e ti laurei, non hai nessuna gratificazione ma solo schiaffi, se invece sei ‘figlio di’, puoi svolgere la professione. Un contrasto pazzesco”. Sul piede di guerra contro la mancata liberalizzazione ci sono anche i giovani avvocati. Antonio Marino, legale del Foro di Cosenza, lamenta innanzitutto “mesi di assenza e di lontananza delle istituzioni alle loro istanze e l’irrazionalità delle decisioni della Cassa forense. Molti di noi – continua – hanno una media di reddito di 5 mila euro annui. Come si fa a chiederci contributi minimi uguali per tutti di 3.800 euro l’anno? E c’è chi deve arretrati per oltre 10mila euro. Con che cosa dovremmo mangiare?”  riprese di Mauro Episcopo

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