“La Grecia è diventata un topo da laboratorio, Syriza può dare uno scossone se rispetterà i suoi programmi, ma per questo bisogna uscire dall’euro”. Così Alessandro Di Battista, che, insieme agli altri quattro membri del direttorio M5S, ha incontrato per la prima volta gli eurodeputati pentastellati a Bruxelles. Ma il partito di Alexis Tsipras non è contrario alla moneta unica, e Di Battista risponde: “Si lo so, hanno fatto dichiarazioni morbide, non so se per non spaventare la popolazione o i mercati, ma svalutare la dracma è necessario“. Intanto il M5S al Parlamento europeo continua a votare come i verdi e a dilagare con movimenti come Podemos piuttosto che con i compagni di gruppo dell’Ukip, ma allora sono euroscettici solo in Italia? “Non siamo euroscettici ma a favore di un’Europa alternativa, fondata sulla solidarietà e non su questo assurdo rigore”, risponde l’eurodeputato Fabio Massimo Castaldo. “Prendiamo atto che non è possibile governare una moneta unica con gli strumenti che ci sono adesso” perciò “vogliamo chiedere al popolo sovrano qual è strada ritiene più opportuna” di Alesiso Pisanò
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