“Che c’è di strano se Sel si allea al Pd in Emilia Romagna? La contraddizione emiliana non è di Sel, ma del Pd: loro a Roma governano con Giovanardi, Alfano e Sacconi, la destra italiana più oscurantista a cui non vogliamo regalare questo partito”. Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà interviene al cinema Nosadella di Bologna davanti a poco più di 100 persone per rinnovare l’appello al voto alle regionali del 23 novembre 2014 che vedono il suo partito alleato al Pd e a sostegno del candidato presidente Stefano Bonaccini. “La formula di governo in Emilia Romagna non ha mai corrisposto a quella nazionale per 50 anni: qui il Psi era insieme al Pci mentre a Roma governava con la Dc”, ha continuato Vendola, “e poi il cosiddetto riformismo padano sarà in crisi ma rimane il più avanzato d’Europa: sarebbe un falso storico mettere tutto sullo stesso piano, la gestione del terremoto de L’Aquila non è stata come quella del terremoto in Emilia Romagna”.

Nel caos del post condanna del presidente Errani, Sel ha confermato dopo un sondaggio online tra gli iscritti l’alleanza regionale con il Pd in continuità con l’appoggio all’ultima giunta di centrosinistra dove il partito di Vendola ha avuto nell’assessore alla cultura, Massimo Mezzetti, il suo uomo di punta. Solo che una piccola parte di Sel e l’altro alleato di sinistra in regione, Rifondazione Comunista, hanno fatto nascere L’Altra Emilia Romagna, la lista che prosegue a livello locale l’esperienza de L’Altra Europa con Tsipras e candida un suo presidente, Cristina Quintavalla. “Non ci vediamo nulla di male, alle Europee votammo per L’Altra Europa, un voto più basato sull’idealismo, alle Regionali stiamo più sul pezzo e ci alleiamo al Pd”, spiegano Gianluca e Matteo, studenti universitari, venuti ad ascoltare il leader pugliese. Vendola era già stato protagonista, esattamente 4 anni fa, proprio dallo stesso palco del Nosadella, della celebre tappa dei Comizi d’Amore, divenuta serata di sostegno alla candidatura di Amelia Frascaroli nelle primarie di centrosinistra per scegliere il sindaco di Bologna. Il 25 novembre 2010 il governatore della Puglia venne accolto come una star portando tra le due sale attigue del cinema più di 2mila persone. Una folla che ora sembra essersi volatilizzata in un amen. Perché ad ascoltare Vendola, l’onorevole Giorgio Airaudo (Sel), il regista Filippo Vendemmiati e la portavoce di Tilt, Maria Pia Pizzolante, c’erano esattamente 129 persone. Mentre solo nella sala accanto, a vedere “The Judge”, il film con Robert Duvall nella sala 2, questa volta lasciata alla programmazione del cinema, hanno strappato più di 160 biglietti.

“In questi quattro anni non è cambiata solo Bologna, ma l’Italia: la promessa di Italia Bene Comune (la coalizione politica di centrosinistra per le elezioni del 2013, ndr) è stata violata”, precisa Vendola, “Dovevamo governare con un programma finito subito in discarica, mentre ora il Pd di Renzi sta con Berlusconi. Solo questo ha avuto un effetto gigantesco. In più aggiungiamo il fenomeno tipico dei cortigiani, la volontà di correre in soccorso dei vincitori che ha inquinato anche parte di Sel, quella che ha ceduto alle lusinghe del potere”. “Non è una questione che riguarda solo Sel, con gli scandali di “spese pazze” queste elezioni regionali sono poco sentite”, aggiunge Egle Beltrami, candidata consigliera regionale di Sel, dipendente proprio negli uffici di viale Aldo Moro, “questa mattina al banchetto che stavo facendo a San Lazzaro vicino a un’edicola, una signora ha indicato i titoli dei giornali dicendomi: ‘Siete tutti ladri’”. “Dallo scandalo ‘rimborsopoli’ in Regione c’è una lezione da trarre: dobbiamo rifondare una reale e operosa etica pubblica, ispirandoci a comportamenti di sobrietà e autocontrollo”, ha spiegato Vendola intervenendo dopo l’avviso di fine indagine “spese pazze” per 41 consiglieri regionali dell’Emilia Romagna, di cui 18 solo del Pd. “Credo che ora bisogna consentire alle indagini di trasformarsi in un dibattimento. Dare la possibilità ai singoli indagati di potersi difendere e vedere se ci sono reati o meno”.

Nonostante la rottura ufficiale con Sel è rimasta presente in sala per una mezz’ora l’assessore comunale Frascaroli, come l’oramai ex consigliere regionale di Sel, tra i 41 indagati dalla Procura, Gian Guido Naldi: “Abbiamo iniziato ad organizzare questa serata solo cinque giorni fa”, quasi si schernisce Cathy La Torre, candidata al consiglio regionale, attualmente consigliere comunale a Bologna di Sel, “con 6000 euro di stipendio i viaggi e le cene te li paghi da solo e non chiedi rimborsi. Io 800 euro al mese in Comune riesco a farmeli bastare. Sapete cosa scriveva Rossana Rossanda ne “La ragazza del secolo scorso”? “E’ da quando la politica si disprezza che le cariche elettive vengono retribuite con cifre altissime”.

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