“Allarme Ebola” nel Comune di Borgosesia. I 13mila abitanti di questo paese della Val Sesia sono allertati. Una settimana fa il loro sindaco, l’eurodeputato leghista Gianluca Buonanno, ha pensato di proteggerli con un’ordinanza “a tutela della salute pubblica per fronteggiare l’emergenza della diffusione del ‘virus Ebola’”. Come si argina l’Ebola? Con multe da 500 euro, l’allontanamento dal territorio e la perdita dei benefici per quei cittadini provenienti dall’Africa che non abbiano segnalato il loro transito in Guinea, Liberia e Sierra Leone e non si siano sottoposti ai controlli sanitari. Perché farlo? Perché – si legge nel documento – “l’epidemia diffusa dal virus Ebola, proveniente dall’Africa, rappresenta la più grave emergenza sanitaria dei tempi moderni”.
Non solo. Buonanno bacchetta l’“inattività da parte delle autorità sanitarie nazionali e regionali” che ancora non hanno messo in atto sistemi “consistenti nel monitorare la situazione sanitaria dei soggetti in transito da e per l’Africa con particolare attenzione per coloro che vengono da Guinea, Liberia e Sierra Leone che possono interagire con la popolazione residente”. Per questa ragione il primo cittadino ed eurodeputato del Carroccio ha disposto, in accordo con le Asl, controlli sanitari sui cittadini che da questi tre Stati africani arrivano a Borgosesia. Inoltre ha imposto verifiche su tutte quelle persone che abbiano affrontato viaggi in Africa negli ultimi tempi. Chi invece è in partenza verso l’Africa deve informare la polizia municipale e poi, al rientro, deve presentare un certificato di buona salute. L’ordinanza è stata inviata anche alle Asl “affinché si adoperino per porre in maniera efficace controlli sanitari adeguati ed idonei su tutti i cittadini residenti provenienti da Guinea, Liberia e Sierra Leone, nonché verifiche su tutti coloro i quali abbiano recentemente intrapreso viaggi in Africa”.
Chi sgarra sarà sanzionato con una multa di 500 euro e “i soggetti inadempienti verranno segnalati all’autorità competente per l’avvio della procedura di allontanamento dal territorio comunale”. Non è tutto: “Saranno inoltre revocati tutti i benefici erogati da parte del Comune di Borgosesia”. Raggiunto telefonicamente da ilfattoquotidiano.it Buonanno afferma: “Essendo il sindaco la massima autorità igienico-sanitaria del Comune, chiuderemo tutti gli eventuali aiuti che si danno. Uno deve rendersi conto che è un gesto di responsabilità e collaborazione”.
Eppure, stando alle statistiche del 2010, nel comune non ci sono residenti provenienti da Ghana, Sierra Leone o Liberia. I rischi di contagio potrebbero essere minimi. “Abbiamo cinquecento e passa cittadini africani. I cittadini italiani che vanno in Africa non sono molti. Ma non è un fatto di rompere le scatole e di razzismo, non è una cosa cattiva”, assicura. Anzi, a differenza dell’ordinanza anti-Ebola del sindaco di Padova Massimo Bitonci, suo compagno di partito, manca un riferimento a “Mare nostrum”: “Beh, è sottointeso”. Il documento è invece critico verso le autorità sanitarie: “L’Italia non sarebbe pronta a fronteggiare il problema, eccetto Roma e Milano. Uno che si ammala a Borgosesia deve essere trasportato a Torino, ma lì non c’è nulla. E’ un disastro”. Con questa ordinanza invece crede di rimediare: “Cerchiamo di sopperire a uno Stato che sembra l’Africa”.
Non è la prima volta che Buonanno firma una ordinanza comunale discutibile: nel 2009 a Varallo Sesia fece installare cartelli contro i “vucumprà” e i burqa, istituendo delle multe a chi non rispettava il divieto. Per questo l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione ha promosso al Tribunale di Torino un’azione civile contro la discriminazione.
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