“Lobby gay? Altro che lobby, in Europa c’è un esercito di gay, qui ce ne sono tantissimi. Qui alla fine c’è una dittatura delle minoranze”. Lo afferma Gianluca Buonanno, europarlamentare della Lega Nord, a “La Zanzara” su Radio 24. “I gay qui sono dappertutto, anche in posti notevoli, i più importanti all’interno della struttura della Comunità Europea. Loro sono riveriti, garantiti e serviti. Se dici che sei cristiano ed eterosessuale – continua – ti sembra veramente di essere una minoranza o un difetto. Io eterosessuale mi sento quasi un estraneo nel Parlamento Europeo. Uno che è omosessuale lì ha dei vantaggi evidenti rispetto all’eterosessuale. E’ come se avessero un’immunità permanente. Si vantano di essere omosessuali, si esibiscono e sembra quasi che abbiano un passepartout per qualsiasi cosa”. E aggiunge: “L’altro giorno in Parlamento, con tutti i problemi che ha l’Europa, si parlava del tema dei gay perseguitati in un paese africano. Questa è la priorità della Comunità Europea a Strasburgo, non è l’ebola o il lavoro. Poi si fanno le paranoie se viene il Papa, come verrà a novembre. Diversi europarlamentari hanno detto chiaramente che la figura del Papa non deve entrare in Parlamento”. L’eurodeputato del Carroccio poi risponde alla domande di Giuseppe Cruciani sulla vicenda che lo ha reso protagonista di un alterco con il presidente dell’Arcigay Flavio Romani, il quale lo aveva avvicinato nei corridoi del Parlamento Europeo a Bruxelles, in occasione del concerto di Conchita Wurst. Buonanno, che ha apostrofato Romani con gli epiteti “frocio” e “finocchio”, afferma di essere stato provocato, scatenando la polemica reazione di David Parenzo. “Era tutto premeditato – dichiara il leghista – ho anche i testimoni. Si è avvicinato ‘sto tipo che mi ha toccato da dietro, era lì per il concerto di Conchita Wurstel (Wurst, ndr). Poi mi si è piazzato davanti, a 10 centimetri dalla mia faccia e mi toccava con la spalla. C’era l’amichetto che riprendeva con la telecamerina. Lui istigava e io gli ho detto: ‘Se sei frocio, non è un problema mio’”. Alle rimostranze di Parenzo, Buonanno ribatte, con una voce spiccatamente effeminata: “Allora, la prossima volta che Romani si avvicina gli parlo così: ‘Oh, scusami tesoro, non lo farò mai più, perdonami. Amore, ti chiedo scusa, ma non lo faccio più, più, più. Sono brutto e cattivo. Dai, sculacciami pure, non lo faccio più’”. E aggiunge: “Dire ‘frocio’ o ‘finocchio’ è come dire ‘omosessuale’. Qual è il problema? Questi vogliono passare per vittime, mi usano per far vedere che Buonanno è omofobo. Ditemi tutto, ma non omosessuale” di Gisella Ruccia
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