Ieri ho avuto l’impressione di conoscere la ragazza che ben presto cambierà il destino delle donne africane. E’ venuta nel nostro ufficio di Roma per concedere un’intervista, si chiama Maud Chifamba e ha 16 anni.
Segnalata da Forbes come una delle cinque giovani donne più influenti d’Africa, per nove anni si è alzata tutte le mattine alle 5 ed ha percorso la lunga strada per arrivare a scuola. A stomaco vuoto. Nonostante la fatica e le difficoltà, Maud ha voluto continuare a frequentare la scuola, lo ha fatto anche dopo la morte del padre e della madre. Ha studiato. Molto. A soli 14 anni Maud era già iscritta alla facoltà di Economia dell’Università di Harare e oggi a 16 anni si sta laureando.

“Quello di cui sono più orgogliosa, è il fatto di rappresentare un modello e una speranza per tante ragazze che all’istruzione non possono accedere. Ragazze – spiega Maud – il cui destino è spesso quello doversi sposare a 13 o 14 anni. O di rischiare una gravidanza precoce alla stessa età. O peggio, di finire sfruttate e abusate. L’istruzione è per chi vive in contesti di povertà l’unica arma per cambiare le cose. Eppure quando all’Onu hanno deciso di fissare gli Obiettivi del Millennio si sono dimenticati di noi ragazze. Nel mese di settembre del prossimo anno si svolgerà un summit con l’obiettivo di adottare i nuovi obiettivi del Millennio. Chiedo in quell’occasione di poter portare la mia testimonianza e la voce delle milioni di ragazze che vivono in contesti di povertà come il mio: chiedo che l’istruzione delle ragazze diventi un obiettivo prioritario della comunità internazionale e venga inserito nell’agenda dello sviluppo post 2015”. Per fare questa richiesta alle Nazioni Unite, Maud ha lanciato una petizione sul nostro sito che in poche ore ha raggiunto le trentamila firme.

Il tema dell’istruzione e di maggiori tutele per le ragazze è drammaticamente attuale anche in Italia. Secondo i dati del Dossier della Campagna Indifesa, elaborati appositamente dalle Forze dell’Ordine per Terre des Hommes più di 5.100 bambini nell’ultimo anno sono stati vittime di reati. Il 61% di loro erano bambine. Questo numero, di per sé terribile, è tanto più drammatico se si pensa che 10 anni fa erano 3.311, con un incremento del 56%. Sono cresciuti dell’87% i maltrattamenti in famiglia (passando da 751 nel 2004 a1.408 vittime nel 2013, il 51% femmine) così come l’abbandono di minori (+94%) e le violenze sessuali aggravate (+42%). Continua ad evolvere, in questi anni, lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali da parte della criminalità organizzata: +411% di vittime dei reati di pornografia minorile, +285% nella detenzione di materiale pornografico. In entrambi i casi l’80% delle vittime sono bambine e ragazze.

Maud ha poi concluso la sua intervista spiegando cosa vuole fare nella vita: “Ho capito che la felicità è avere un impatto sulla vita altrui. Io non so ancora esattamente come, ma vorrei che qualcuno mi guardasse dicendo: Maud, grazie a te non ho mollato. Grazie a te ho continuato a inseguire i miei sogni. Ecco la vita che voglio, una vita che vada aldilà dell’essere me. Dell’essere Maud”.

 

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