Ci sono anche giorni buoni, e uno di questi è stato quello nel quale l’attrice Emma Watson, conosciuta universalmente come Hermione Granger della saga di Harry Potter, ha preso parola all’assise delle Nazioni Unite per motivare la sua decisione di diventare il volto e la voce della campagna Heforshe contro la violenza sulle donne.

Con molto meno clamore mediatico rispetto a quello suscitato dall’opposta bagarre del sito delle giovani donne antifemministe, il discorso dell’attrice, classe 1990, è stato sottovalutato dai media e forse anche dai movimenti delle donne. Ma il valore di questa presa di posizione decisamente in controtendenza (oggi definirsi femminista è tra le cose meno cool al mondo, figuriamoci farlo a 24 anni) è doppio: Emma Watson si espone in prima persona su un tema difficile per la sua generazione e lo fa posizionandosi non solo dalla parte delle donne, ma affrontando direttamente la responsabilità e il coinvolgimento degli uomini, chiamandoli in causa.

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