Modalità di selezione “stravaganti”, “regole non condivise” e “bisogno di tornare alle origini”. Federico Pizzarotti, il sindaco 5 stelle di Parma, torna a esprimere le sue perplessità sul Movimento. A Roma per un incontro al ministero dei beni culturali, intervistato dall’agenzia Adnkronos, ha commentato la decisione degli eurodeputati grillini che dopo le polemiche degli ultimi giorni si sono tagliati lo stipendio di 1000 euro: “I mille euro che gli europarlamentari M5S hanno deciso di destinare a sostegno di iniziative e servizi che facilitino il rapporto di cittadini e piccole medie imprese con l’Ue sembrano un contentino. Auspico un maggiore impegno perché effettivamente è un po’ poco privarsi di appena mille euro al mese“. E poi ha aggiunto: “Non ho approfondito la questione, ma se è vero che gli europarlamentari prendono dai 16 ai 19 mila euro al mese, effettivamente 1.000 euro mi sembra un po’ poco. Io ne prendo circa 3.500 e ho rinunciato a 350 euro, circa il 10%. Non mi pare che 350 stia a 3.500 come 1.000 sta a 19.000”. Inoltre, per gli eletti a Bruxelles “non era stato stabilito nulla, forse è il caso di avere regole più condivise, che valgano per tutti gli eletti”.

Pizzarotti inoltre, ha colto l’occasione per tornare sui metodi di selezione dei candidati alle elezioni regionali in Emilia e Calabria: “Forse si sta perdendo il contatto con il territorio. Forse è dovuto anche ad alcuni metodi” di selezione dei candidati M5S. “Se penso alle modalità che avevamo adottato nel 2010, bé queste le trovo un tantino stravaganti. Un tempo si presentavano i programmi e poi si sceglievano i candidati, ora facciamo il contrario: prima i candidati, poi il programma. Bisogna tornare alle origini”. Proprio nei giorni scorsi il sindaco grillino aveva espresso la sua solidarietà ad Andrea Defranceschi, ex consigliere regionale indagato e per questo escluso all’ultimo momento dalle candidature per l’Emilia. Pizzarotti ha firmato un documento, insieme ad altri deputati e senatori M5s, in cui dice che non farà campagna elettorale per il governatore in segno di protesta.

E ha concluso parlando della prossima festa in programma a Roma che dovrà riunire i 5 Stelle: “La festa al Circo Massimo è un’occasione”, ha concluso, “per fare da collante rispetto allo scollamento tra base e territorio. Un’opportunità per rivedersi, parlare di temi e questioni importanti. Auspico che non sia un momento da sfruttare a livello mediatico, piuttosto occasione di dibattito. No a passerelle, perché non avrebbero utilità, piuttosto usiamo la ‘tre giornì al Circo Massimo per ricompattare le fila” del Movimento. “A fronte dei problemi di rappresentanza che si stanno manifestando in alcuni territori – ha sottolineato il sindaco parmense – si pone il problema del tornare sul territorio in un modo che sia più incisivo. E’ anche questo il senso di questa manifestazione. Forse si sta perdendo il contatto con il territorio che, invece, è molto importante e va preservato”.

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