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Crisi, la signora che indossò il cappotto per l’ultima volta

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“Posso indossarlo un’ultima volta?”
“Signora… finché non ce lo lascia, è suo. E se non lo vendiamo può venire a riprenderselo quando vuole”.
Ma sia la ragazza dietro il bancone che la signora, sanno che non sarà così.
La signora accarezza una manica.
“Uno non dovrebbe mai affezionarsi alle cose. Soprattutto ai vestiti. Ma questo cappotto… Dio mio… significa così tanto per me…”.
“Posso prezzarlo al massimo 60 euro”.
“Solo?”
“Altrimenti non lo vendiamo. Non conviene né a lei né a noi”.
La ragazza è dolce nei modi. Ma la fila è lunga.
“Che fa? Lo lascia?”
La signora si sfila il cappotto e lo posa sul bancone.
Firma la ricevuta. Poi, di nascosto, accarezza una manica per l’ultima volta.

Mercatino dell’usato. Zona Garbatella. Roma. 
Siamo lontani anni luce dal romantico racconto televisivo che ne fanno I Cesaroni. Nato come luogo per “dare una seconda vita alle cose”, questa piccola Porta Portese, si sta trasformando – per molti – in una forma di sostentamento. Per qualcuno l’unica. All’uscita, distinti signori chiedono di comprare vestiti per bambini che non sono stati presi in conto vendita. Il cassonetto giallo per la raccolta di abiti e scarpe usate lì accanto rimane tristemente vuoto. La domenica viene allestito un buffet, la gente fa la fila per mangiare una tartina, un tramezzino (gratis). E continua a far la fila per cercare di vendere le proprie cose. Come ogni giorno.

Può darsi che tra queste persone ci sia anche qualcuno che vuole disfarsi dell’impossibile e poi corre a comprare l’ultimo modello di iPhone. Non lo so. Ma non credo sia il caso della signora che volle indossare il suo cappotto per l’ultima volta. Sarebbe interessante per chi dovrebbe trovare soluzioni reali a questa crisi, fare un giro al mercatino della Garbatella.

Mi permetto di dubitare che il polso del Paese si misuri anche da Cernobbio.
E, se tra una tartina e un bicchiere di champagne, tra una deliziosa battuta di Vespa e una simpatica facezia di Monti, sono state partorite riforme straordinarie volte a far star meglio le persone come la signora che indossò il cappotto per l’ultima volta, chiedo venia. Perché a guardare da fuori si vede una élite molto impegnata a far star bene le banche, molto poco interessata a chi va ai banchi di pegno.

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