Per la prima volta, a distanza di soli otto giorni dalle primarie per la presidenza della Regione Emilia Romagna, i due candidati del Partito democratico si confrontano in pubblico in occasione della Festa provinciale de l’Unità di Bologna. Stefano Bonaccini, braccio destro di Renzi a Roma e iscritto nel registro degli indagati per peculato nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi in Regione, difende ancora la sua scelta di proseguire nonostante l’inchiesta: “Credo di avere dimostrato ai magistrati che i rimborsi che mi sono contestati, circa 200 euro al mese, erano tutti per attività politico-amministrativa e non di carattere personale. Il Pd è diventato garantista? Bisogna innanzitutto distinguere i reati di cui si è accusati”, spiega rispondendo a una domanda de ilfattoquotidiano.it. Replica invece a Bonaccini l’outsider Roberto Balzani, che nei giorni scorsi, per il suo definirsi ‘civico’ (e non parte dell’apparato Pd) era stato accostato dall’avversario a Berlusconi: “Io non sono civico come Berlusconi. Non ho i suoi soldi. Penso di essere civico perché espressione di quella società civile che vuole cambiare qusto Paese e poi tornare a fare il proprio mestiere”, spiega Balzani  di David Marceddu

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