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Scuola e disabilità: un Paese capovolto

Scuola e disabilità: un Paese capovolto
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In un paese capovolto capita di vedere attori, sportivi e politici fare docce gelate immortalate da fotografi e cameramen.

In un paese capovolto nessuno o pochi si vergognano dopo aver fatto la doccia gelata.

In un paese capovolto si spendono oltre 87 miliardi di euro all’anno per le lotterie.

In un paese capovolto ai disabili gravi si “regalano ” 275 milioni di euro all’anno.

In un paese capovolto si racconta da molti anni che gli insegnanti di sostegno sono aumentati e si dimentica che gli alunni disabili sono sempre più soli.

In un paese capovolto tutti dicono che la famiglia va protetta ma nessuno racconta che il fondo nazionale della famiglia è disintegrato, che gli asili nido sempre insufficienti e che il meridione è sempre più lontano.

In un paese capovolto si racconta la storiella del Pil che aumentando di qualche decimale farebbe star meglio i poveri, i disabili ed i migranti.

In un paese capovolto ci si dispera per un gol mancato ma si cambia canale quando muoiono decine di esseri umani colpevoli solo di essere nati poveri.

In un paese capovolto un poliziotto deve guadagnare poco ed un politico deve guadagnare molto.

In un paese capovolto si viene condannati se si ruba al supermercato ma non si è colpevoli se si falsa il bilancio di una azienda.

In un paese capovolto a qualcuno interessa che una mamma orsa sia lasciata in pace con i suoi piccoli ma a nessuno interessa che fine faranno gli oltre 500.000 giovani autistici quando le loro mamme e papà saranno morti.

In un paese capovolto e più povero a nessuno viene in mente che i soldi devono darli i più fortunati ai meno fortunati (qualcuno la chiama patrimoniale, io la chiamerei condivisione). In questo paese la associazione tutti a scuola, purtroppo, continuerà ad esistere.

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