Il giorno dopo l’evento la delusione serpeggia in Rete. Troppo costosi i nuovi iPhone per un’innovazione che non si vede. In Italia il modello a 4,7 pollici partirà da un prezzo di 729 euro (16 Gb) per arrivare a 949 euro (128 Gb). Il 6 Plus invece partirà da 839 euro (16 Gb) per arrivare ai 1059 euro del modello a 128 Gb. Tanto, tenendo anche conto che la novità principale, quella relativa ai pagamenti, in Italia non si sa quando arriverà. Le critiche riguardano anche lo svolgimento dell’evento di ieri. La perfetta regia che guida gli eventi di Apple questa volta ha toppato. Numerosissime sul web le lamentele riguardo lo streaming. Video a scatti e parole incomprensibili hanno impedito a molti di seguire lo show che ha visto comparire sul palco anche gli U2

Come era nelle attese, Tim Cook ha presentato due modelli, uno dei quali è un phablet, uno smartphone con un formato più grande a metà strada fra un normale smartphone e un tablet. Una scelta sicuramente corretta dal punto di vista del mercato, ma da follower non da apripista quale Apple è sempre stata. I phablet esistono già da tempo (vedi Samsung), ma Cupertino ci arriva con qualche anno di ritardo.

Stessa storia per l’utilizzo dell’ Nfc per i pagamenti mobile. Gli analisti da anni facevano rilevare la mancanza di una simile tecnologia e finalmente Apple ha soddisfatto le attese. Lo ha fatto con un sistema interessante che permette di pagare appoggiando lo smartphone a un lettore e allestendo un network di 220.000 punti vendita negli Usa, ma anche in questo caso segue un trend che si sta consolidando. 

Dal punto di vista tecnologico i due smartphone sono, come ha detto Tim Cook, “i migliori iPhone di sempre”, un’affermazione scontata vista l’evoluzione tecnologica, ma su Internet si sprecano i confronti con modelli come il Nexus 4 di Google uscito nel 2012 o il Samsung 5. Su Twitter l’ironia scorre a fiumi fra chi osserva l’entusiasmo per funzionalità che Android possiede da un paio d’anni e chi fa notare che uno smartphone da 120 euro possiede tutte le funzioni utili per un utente medio.

Sotto accusa è anche l’Apple Watch che uscirà dopo Natale perdendo così un momento importante per le vendite. Secondo Business Insider “l’orologio di Apple assomiglia molto a un prodotto di prima generazione. Sembra un po’ ingombrante e non elegante e sexy come ci si aspetterebbe da Apple”. Inoltre Apple ha mostrato che che sul Watch si possono vedere foto e le mappe. “Ma perché dovresti farlo quando si dispone di un grande nuovo iPhone?”. Perché il problema dell’orologio è che non funziona da solo ma è un’appendice del telefono. A parte la possibilità di condividere il battito cardiaco (mai più senza) non si sa che tipo di applicazione possa usare il display che riconosce la pressione del dito e poi, si chiede Luca De Biase giornalista esperto di nuove tecnologie, perché non possiede una Sim e una connessione autonoma? E ancora le funzioni fitness non appaiono così diverse da quelle degli altri modelli in circolazione. E quando corro devo portarmi dietro anche l’iPhone?

Eppure vista con occhi differenti, la presentazione disegna una nuova Apple. Con l’uscita degli ultimi modelli la Mela ha costruito una gamma che copre molte fasce di mercato e non solo quelle di fascia alta. Il 4s sarà venduto nei mercati emergenti a circa 300 dollari (un po’ alto), ma con due anni di contratto il 5c a 8Gb è offerto gratuitamente, il 5s parte da 99 dollari, il 6 a 199 e il 6 Plus a 299. Un’offerta che non cambierà di molto le quote di mercato degli smartphone (circa l’80% sono Android), ma assicurerà ancora lauti ricavi ad Apple che realizza il 53% dei ricavi e il 70% dei profitti con i cellulari.

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