Le nozze Telecom-Mediaset? Un delicato tema che, se mai ha toccato gli azionisti attuali e futuri del gruppo di telecomunicazioni, il management preferisce non prendere in considerazione. Il presidente Giuseppe Recchi nega decisamente che ci sia stato alcun incontro, contatto o anche solo la previsione di un tavolo con la famiglia Berlusconi. “Non abbiamo mai detto di poter parlare di un’alleanza con Mediaset, abbiamo detto che in una fase di trasformazione del settore in cui i distributori di contenuti potrebbero in futuro avvicinarsi ai distributori di dati chiunque vende contenuti per noi è un interlocutore. Oggi abbiamo un accordo stabile con Sky ma ogni società di contenuti per noi è un venditore di prodotti”, precisa. E sempre in tema di azionariato e di distanze, presidente e ad di Telecom rivendicano l’indipendenza della scelta dell’azionista Mediobanca come consulente per le naufragate trattative con Vincent Bolloré per l’operazione Tim Brasil-Gvt, “Sono due piani diversi, lo diciamo sempre, noi ci occupiamo di creare valore per tutti gli azionisti. Bisogna separare Mediobanca azionista da Mediobanca come operatore. In più noi abbiamo delle procedure molto rigorose per le operazioni in conflitto d’interesse e c’è una verifica molto puntuale. Abbiamo valutato che per le sue competenze, per le sue capacità e anche per la sua conoscenza delle parti avesse un grande valore aggiunto per noi”. Un tema, quest’ultimo, molto persuasivo anche per soci di Mediobanca come Bolloré e Berlusconi  di Gaia Scacciavillani e Franz Baraggino

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