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Viagra per giocare in altura a La Paz: il trucchetto del San Lorenzo de Almagro

La squadra di cui è tifoso Papa Francesco utilizzerà il sildenafil (che aiuta a respirare meglio) nella semifinale di ritorno di Coppa Libertadores per non avere problemi ai 3600 metri boliviani. Per la Wada la pillola blu non è doping
Viagra per giocare in altura a La Paz: il trucchetto del San Lorenzo de Almagro
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La finale di Coppa Libertadores val bene una pillola blu. E’ quanto avrebbe pensato lo staff del San Lorenzo de Almagro, impegnato questa notte nella semifinale di ritorno della Champions League sudamericana. Nonostante il rassicurante 5-0 rifilato all’andata al Bolivar, la società ha paura di non farcela. Scendere in campo a La Paz, 3600 metri d’altezza sul livello del mare, non capita tutti i giorni e il fisico potrebbe non reggere. Ecco quindi la soluzione: secondo quanto riportato dal Clarìn, i calciatori assumeranno il Viagra prima di giocare i 90 minuti che dovrebbero consegnare la qualificazione per l’atto finale della Libertadores contro i paraguaiani del Nacional di Asuncion.

Per gli azulgrana si tratterebbe della prima partecipazione al match per il titolo dopo essersi fermati in semifinale tre volte nella loro storia, nel 1960, 1973 e 1988. Al quarto tentativo l’occasione è troppo ghiotta per rischiare di far cilecca. Ed ecco dunque spuntare l’aiutino, travestito di blu. Il sildenafil, principio attivo del famoso farmaco per la disfunzione erettile, sarà dunque l’arma (ormai poco) segreta della squadra del cuore di Papa Francesco. Facilita l’ossigenazione del sangue e regolarizza il respiro, due aspetti da non sottovalutare sull’erba dell’Hestadio Ernando Siles dove l’aria è rarefatta e la fatica si accusa dopo pochi giri di lancette. Un rischio troppo grande da correre per chi è abituato ad allenarsi in pianura e stanotte ha l’obbligo di tenere il campo per novanta minuti evitando sgradite sorprese che potrebbero sovvertire i pronostici e la rotonda vittoria dell’andata.

Del resto il San Lorenzo – pur smentendo in queste ore la notizia diffusa dal Clarìn – ha già approfittato degli effetti del Viagra in Ecuador per sopportare i 2800 metri di Quito dove si disputava il match contro l’Indipendiente de la Valle. L’utilizzo della pillola blu in ambito sportivo non è considerato doping dalla Wada e non è raro tra i ciclisti. Anche se i primi a testarne gli effetti sulle prestazioni fuori dalle lenzuola furono i brasiliani del Gremio. Nel 2009 il club di Porto Alegre condusse un articolato studio sull’influenza in campo del Viagra che portò il medico societario Alarico Endres a confermare la bontà degli effetti del sildenafil, soprattutto in altura. Al San Lorenzo presero nota e oggi mettono in pratica. Per sfoderare una prestazione all’altezza, in grado di regalare una notte di felicità a tutti i tifosi.

Twitter: @AndreaTundo1

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