Il ridimensionamento della pay tv manda ancora in rosso Mediaset che ha chiuso il semestre con una perdita di 20,5 milioni (contro l’utile di 30,1 milioni dell’anno prima) su ricavi in calo dello 0,7% a 1,724 miliardi. Le gare per i diritti televisivi del calcio andate a segno e l’accordo per l’ingresso di Telefonica in Premium danno comunque tempo al gruppo della famiglia Berlusconi di scegliersi altri eventuali soci, a partire da Al Jazeera e Vivendi, e di portare avanti da qui a fine anno lo scorporo della tv a pagamento, dove gli spagnoli entreranno dopo aver messo sul piatto 100 milioni per una una quota dell’11 per cento.

“Non ci sono aggiornamenti, non siamo sotto pressione in termini di tempo”, ha detto il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani, parlando con gli analisti, a proposito delle trattative con arabi e francesi per l’ingresso nella tv a pagamento della società italiana. Su questo fronte va comunque registrato l’incontro avvenuto venerdì 25 ad Arcore tra i Berlusconi e Vincent Bolloré, il finanziere bretone secondo azionista di Mediobanca e primo socio nonché presidente del colosso dei media francese Vivendi. Giordani sottolinea poi che con i diritti della Champions League e della Serie A “abbiamo un business plan più solido e siamo in una situazione più stabile e sicura di sei mesi fa”.

Intanto, è difficile fare previsioni sull’andamento della pubblicità in Italia nella seconda parte dell’anno mentre il mese di luglio dovrebbe mantenersi in linea col primo semestre, quando la raccolta è scesa del 3,9% a 1,019 miliardi. I ricavi di Premium si sono ridotti invece a 274,3 milioni (da 280,2 milioni) e quelli delle torri di trasmissione di Ei Towers sono rimasti stabili a 116,7 milioni. Tornando ai dati dell’intero gruppo nei sei mesi, l’utile operativo è passato a 109,5 milioni da 133,6 milioni mentre sulla perdita del periodo di 20,5 milioni ha inciso per 12,3 milioni l’adeguamento del valore di carico a quello di realizzo della quota di Digital Plus ceduta a Telefonica. E’ migliorato invece l’indebitamento finanziario netto che ha beneficiato di una generazione di cassa di 165,2 milioni e dell’incasso di 280,2 milioni dalla cessione della partecipazione in Ei Towers avvenuta nel secondo trimestre.

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