Il premier Matteo Renzi e la moglie Agnese sono arrivati al porto di Prà Voltri mentre si stava concludendo l’attracco della nave Costa Concordia, a bordo di un mezzo della Guardia Costiera che ha fiancheggiato il relitto prima di ormeggiare. 

Nel suo intervento, in un’area accesibile solo agli invitati istituzionali e al personale delle aziende coinvolte nelle operazioni, che lo hanno più volte applaudito, Renzi ha ricordato che alla base del successo del recupero della nave da crociera naufragata nel gennaio 2012 c’è comunque “una tragedia”. “Oggi è un giorno che non può certo essere definito come lieto fine, perché non c’è nessuna possibilità di essere felici, festeggiare o fare cerimonie di gioia quando andiamo a chiudere una vicenda che ha avuto 33 morti. Oggi è il giorno del ricordo delle vittime e della gratitudine verso il Giglio”. 

“E’ il momento della gratitudine”, ha aggiunto, “per chi ha fatto l’impresa, per team di ingegneri che ha studiato una soluzione inedita. La qualità straordinaria di tante persone ha riportato qua la nave dopo l’errore di qualcuno, non possiamo dire che ha rimediato, ma…”. Non è mancato il parallelo con l’Italia che “può ripartire”, alla faccia dei “gufi“.

Renzi non ha rispamiato aggettivi: “L’Italia quando vuole, grazie anche al lavoro di tutto il mondo e alla qualità ingegneristica ha dimostrato che si puo fare una operazione che sembrava impossibile. C’è un dato di fatto che è la straordinaria domanda da parte degli investitori stranieri, se diamo efficienza al fisco e sburocratizziamo, l’Italia puo uscire da una crisi che è europea con una marcia in più rispetto agli altri. Dobbiamo nel frattempo lavorare di più e meglio. Oggi vi prego parliamo di altro”. 

Renzi ha sottolineato che quella di Genova era l’unica soluzione possibile perché lo smantellamento restasse in Italia, essendo il porto di Piombino inadatto. “Soltanto noi italiani siamo stati in grado di organizzare un’operazione di questo genere”. Fare sempre più di Genova “una città di politiche industriali”, ha sintetizzato. “Non ci rassegniamo a una retorica del declino. Abbiamo una situazione portuale italiana sottostimata e Genova è sicuramente un fiore all’occhiello”. 

 Ma la presenza – o il presenzialismo – del premier al porto di Genova ha suscitato anche polemiche. Il blog di Beppe Grilloospita in grande evidenza il commento di una militante: “Renzi, che non perde occasione per presenziare a destra e a manca, sarà a Genova per l’arrivo della Concordia. Non so. Forse vuole un inchino?”, scrive Paola L. d Verona. “Se fosse andato Beppe (tra l’altro nella sua città natale) sia la classe politica che i media avrebbero fatto a gara per inveire con titoloni del tipo ‘Grillo specula sulle vittime della Concordia’ ecc… ma ci va il lupo tanto buonino, quindi tutti tranquilli e vi raccomando, non dimenticate l’applauso”. Non solo il Movimento 5 Stelle, anche la Lega nord attacca il premier: “Altri 299 immigrati sono sbarcati in Sicilia. Invece di fare lo sciacallo a Genova, sorridendo sulla bara galleggiante della Concordia, un presidente del consiglio normale sarebbe in Sicilia. Ma non stiamo vivendo mesi normali. Stop a Mare Nostrum”. Questo il post pubblicato su Facebook dal segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini.

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