“Ci si può indignare sia per il morso di Suarez a Chiellini che per l’ingiusta espulsione di Marchisio. Tutti fatti che hanno aiutato la nostra Nazionale ad uscire dal Mondiale. Ma come non riconoscere che ce lo siamo meritato. Ma se è giusto indignarsi per questo, ci si dovrebbe indignare ancora di più per quell’ennesimo golpe bianco che si sta perseguendo in Italia ai danni di mio fratello e ai danni tutti noi”. Così Paolo Berlusconi, editore de Il Giornale, apre il suo intervento al Teatro Manzoni di Milano durante la serata organizzata per celebrare i 40 anni del quotidiano, fondato da Indro Montanelli nel 1974. Durante l’evento, moderato da Bruno Vespa, si sono susseguiti gli interventi di politici e giornalisti. Il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, ha voluto ricordare il motto che inspirò Montanelli: “Meno stato, più libertà. E un no secco al pensiero unico. Motivazione che lo spinse ad uscire dal Corriere e fondare il Giornale”. Poi, sull’operato del premier Renzi, Sallusti dice: “Mi sembra che sia un paraculo, perché strizza l’occhio all’elettorato di centrodestra, orchestrando l’assorbimento di una parte dei vendoliani in uscita da Sel”. Sulla politica interviene anche Daniela Santanché, secondo la quale “Forza Italia non ha bisogno di fare le primarie, perché ha un unico leader eterno, Silvio Berlusconi”. Ironico l’intervento di Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale dal 1994 al 1997 e poi nel 2009. “Non sono stato mai io ad essere berlusconiano, ma Berlusconi ad essere feltriano”. E sullo stato attuale del giornalismo afferma: “Se i direttori dei giornali si lanciassero dalla pila delle rese, si suiciderebbero comodamente”  riprese di Claudia Vanni/alaNews

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