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Inchiesta Sardegna: il coraggio di Piredda di denunciare e sacrificare il suo lavoro

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Ornella Piredda è la funzionaria del Consiglio regionale della Sardegna che ha denunciato all’Autorità Giudiziaria le spese per fini privati da parte di numerosi consiglieri di due intere legislature di tale Consiglio. Al momento ci sono più di 90 consiglieri coinvolti (tra indagati, imputati e condannati) per peculato aggravato, in modo bipartisan.

Sul sito della Regione Sardegna si legge: “Milioni di euro in due legislature, dal 2004 a oggi, gran parte dei quali, forse, finita nelle tasche dei singoli rappresentanti del popolo sardo e poi da lì fuoriuscita per acquistare beni essenziali solo per loro (o per i loro eredi): televisori dal numero esagerato di pollici, tom tom, tablet, oggetti d’argento, orologi Rolex […] affitto di uffici e appartamenti, matrimoni, versamenti al partito utili per detrazioni fiscali, quadri e penne Montblanc”.  

Inizialmente Piredda aveva posto il problema della rendicontazione dei fondi al suo superiore, Giuseppe Atzeri, Capogruppo del misto (Partito Sardo D’Azione). Le conseguenze di quel gesto sono state molto pesanti: è stata declassata, lo stipendio è fortemente diminuito, non ha più potuto pagare il mutuo e ha dovuto vendere la casa. In poco tempo dal procedimento per mobbing nei suoi confronti si è passati a un’inchiesta che ha di fatto coinvolto l’intera classe politica sarda, protagonista degli ultimi decenni. 

Dopo essere stata recentemente sentita come teste per il processo ai consiglieri regionali del Gruppo Misto della XIII legislatura sarda accusati di peculato, venerdì 27 giugno 2014 è il giorno del processo per mobbing, per ottenere giustizia per gli atti ritorsivi subiti, la “colpa” di Piredda è stata quella di segnalare un reato nell’interesse pubblico. Si è costituita parte civile contro Giuseppe Atzeri, Consiglio Regionale e Regione.

Il Tribunale del lavoro, dopo 5 anni, ha riconosciuto a Piredda 16.000 euro per le mancate retribuzioni percepite. Niente in confronto a quanto subito – sia a livello morale che economico – e all’interesse pubblico che la sua denuncia ha permesso di tutelare. Per questo si è costituita parte civile nel processo per mobbing.

A causa di questa vicenda, Piredda dal 10 marzo è in pensione anticipata per inabilità totale e permanente con invalidità al 100% e in stato di gravità. I colleghi di lavoro e i consiglieri, che per lei erano la sua famiglia, l’hanno abbandonata per paura di subire a loro volta ritorsioni. Anche la situazione economica è precipitata: Piredda è ancora in attesa di liquidazione e pensione.

Qui la sua intervista andata in onda qualche mese fa a Piazzapulita. Venerdì 27 giugno al processo forse sarà presente anche Atzeri, motivo in più per dare ad Ornella tutto il sostegno possibile.

Un appello al popolo sardo: dimostrate la vostra solidarietà andando a sostenerla al processo. Se lo merita, ha sacrificato tutto per impedire che i politici continuassero a mangiare con i vostri soldi. Venerdì avrà bisogno di voi.  

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