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Berlinguer, se la sinistra è cambiata e non fuma più

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A  proposito del compianto Enrico Berlinguer, così stimato da essere strattonato, 30 anni dopo – da molte se non tutte le parti- vorrei dire una cosa banalissima ma, a quanto pare, imbarazzante. Secondo me non è imbarazzante, è un dato di realtà, di analisi, non è una colpa, è un male del secolo ventesimo, di cui ci stiamo lentamente liberando. Però si vede che è considerato imbarazzante, visto che non se ne parla in nessuno  -mi pare – dei testi e dei video e dei ricordi che circolano su Berlinguer.

Si dice sempre che Berlinguer sia stato colpito da un malore dovuto al  sovraccarico di impegno e di stress. Si dice anche che è stato un “martire della politica”. Sicuramente è stato sovraccarico di  tutto ciò ma altrettanto sicuramente era  a forte rischio a causa del fumo delle sigarette. Alla  fine della visione del film curato da Walter Veltroni ho chiesto a Veltroni stesso quanto fumasse Berlinguer e mi ha risposto “moltissimo”. Alla Rai si sono ricordati per anni  delle nuvole del suo fumo negli studi delle trasmissioni politiche. Ho fatto la stessa domanda a Diego Novelli, che ha collaborato da vicino con Berlinguer prima di essere eletto Sindaco di Torino e mi ha risposto: “Più di due pacchetti al giorno, forse anche tre. Ricordo che fumava le Turmac, le sigarette  nella scatola di latta”. Ho controllato nel web. Sono le stesse sigarette  che fumava Totò. Quest’ultimo arrivava, a quanto pare, anche  a 90 al giorno. (Morto a 69 anni, Totò). Forse perché era un attore, si trovano un sacco di citazioni e ricordi di questo fumare di Totò. Ma su Berlinguer non si dice, come se fosse una lesa maestà parlare di questa sfortunata condizione che gli è costata una morte prematura. Come è costata a tanti altri, a persone  preziose che abbiamo perso prematuramente (per esempio, nella sinistra torinese penso a Domenico Carpanini, Rinaldo Bontempi, Renato Lattes).

Oggi abbiamo una consapevolezza nuova e più radicale sulla questione. Oggi un campione della nuova sinistra mondiale, Pepe Mujica, presidente dell’Uruguay, lo stesso che legalizza per tassarla la marijuana, intensifica la lotta contro il  fumo delle sigarette fino ad andare in conflitto aperto con le multinazionali. Berlinguer ti voglio bene anche io, era meglio se riuscivano a farti smettere di  fumare. Spero di  non aver offeso nessuno, ma ci tenevo a scrivere  questa cosa.

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