L’investimento di Etihad in Alitalia sarà di 560 milioni. A ufficializzare il valore dell’operazione che vedrà la compagnia degli Emirati Arabi conquistare il 49% del gruppo italiano – depurato però dai debiti e dai dipendenti in esubero – è stato l’amministratore delegato della compagnia di bandiera, Gabriele Del Torchiointervenendo lunedì alla presentazione del rapporto Enac 2013 che mette in evidenza la perdita di quote di mercato di Alitalia in favore delle low cost. Del Torchio, secondo il quale l’accordo con gli arabi è questione “solo di qualche settimana”, ha confermato anche che saranno 2.200 gli “esuberi strutturali”, cioè i lavoratori che, per accontentare i nuovi soci, dovranno lasciare l’azienda e saranno esclusi da contratti di solidarietà e cassa integrazione a rotazione. Per loro “si tratta di individuare le necessarie tutele sociali”. Ma “la posta in gioco sono le oltre 11mila persone che resteranno”, ha sottolineato l’ad. Sottinteso: se l’ingresso degli arabi nel capitale salta, sono a rischio tutti i 13mila dipendenti. Al contrario, l’accordo con Etihad “ci permetterà di affrontare con maggiore serenità il futuro”. Parole che hanno subito scatenato la reazione dei sindacati: “Si sbaglia di grosso nel merito e nel metodo”, è il commento di Mauro Rossi della Filt Cgil nazionale. “Mentre sono ancora in corso le interminabili trattative con le banche, Del Torchio dà per inevitabili oltre duemila licenziamenti. Non mi viene in mente un aggettivo diverso da ‘scorretto'”.

Del Torchio: “Ristrutturazione difficile. Il governo ci accompagni con moral suasion” – “La ristrutturazione è difficile e complessa”, ha continuato Del Torchio, “però non ci sono tante altre vie d’uscita. Dobbiamo diventare più efficienti operativamente e rafforzare la nostra presenza nell’intercontinentale”. “La manovra è necessaria e deve avere queste due linee”. In questa prospettiva, l’alleanza con Etihad “è l’unica maniera per riuscire a mettere a fattor comune le sinergie. Se riusciremo a completare questo percorso, e io sono fiducioso, avremo dato un segnale importante per l’economia”, ha aggiunto l’ad, sollecitando il governo, in questa fase, a “accompagnarci con la moral suasion”. Anche se, negli ultimi mesi, la “suasion” ha spesso lasciato il posto a interventi diretti del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sulle vicende della compagnia e sulle trattative in corso.

Trattativa con le banche “molto avanti”. Ma Mps e Popolare di Sondrio fanno resistenza – Quanto alla trattativa con le banche, che sono chiamate a cancellare un terzo dei crediti vantati e ad acconsentire alla conversione in azioni dei restanti due terzi, Del Torchio – dopo aver ricordato che verrà loro “chiesto un sacrificio” – ha affermato: “Siamo molto avanti”. Aggiungendo che la compagnia “lavora” per arrivare al via libera all’accordo già durante la riunione del cda convocata per venerdì. Ma, stando a quanto emerso nei giorni scorsi, Mps e la Popolare di Sondrio – entrambe creditrici della compagnia ma non socie – stanno continuando a fare resistenza. Maggiore apertura, invece, da parte di Intesa e Unicredit. Sabato Federico Ghizzoni, consigliere delegato di Unicredit, aveva detto che la richiesta di stralcio del 30% dei debiti è “molto impegnativa” ma quella di Etihad “e’ un’offerta molto credibile” e “una proposta da cogliere”. E l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, proprio lunedì ha garantito che l’istituto – che di Alitalia è primo azionista – intende “avere un approccio responsabile” e potrebbe uscire dall’azionariato anche dopo il 2017: “Alitalia è un grande progetto industriale che se, come previsto, tornerà a generare utili al 2017, sarà un’opportunità per tutti gli azionisti attuali e futuri. A partire da un arco temporale in cui genererà utili, c’è la possibilità per noi di uscire dall’azionariato”.

Lupi rassicura Maroni: “Malpensa unico scalo strategico del Nord Ovest” – Dopo le dichiarazioni di Del Torchio sugli esuberi ha parlato anche il ministro Lupi, facendo sapere che “domani (martedì, ndr) insieme al ministro del lavoro Poletti incontrerò i sindacati per discutere esattamente di questo”. La convocazione, si è saputo poi, riguarda più in generale le problematiche di tutto il settore del trasporto aereo. Ma Lupi ha anche diffuso una nota per far sapere di aver “incontrato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a cui ho illustrato le linee guida del piano industriale per l’alleanza tra Alitalia ed Etihad, con particolare attenzione per quanto riguarda il sistema aeroportuale lombardo”. A Maroni e Pisapia il ministro ha dato poi garanzie sul futuro di Malpensa, per la quale il governatore teme un ridimensionamento. “Ho confermato che per il governo, come scritto nel Piano nazionale degli aeroporti, Malpensa è l’unico scalo strategico del Nord-Ovest, per il quale il piano Alitalia-Etihad prevede il passaggio da 11 a 25 delle frequenze settimanali dei voli intercontinentali a lungo raggio, con un incremento annuale dei passeggeri a 550mila”. Fiumicino e Malpensa “saranno i due grandi aeroporti intercontinentali dell’alleanza tra le due compagnie” e Malpensa, in particolare, oltre all’aumento dei passeggeri “vedrà un forte sviluppo del cargo, con l’obiettivo di farlo diventare l’hub europeo del settore”. 

Il governatore: “Sgombrate alcune nubi ma l’attenzione resta alta” – Soddisfatto Maroni, che venerdì scorso aveva chiesto risposte e chiarimenti sul destino dello scalo varesino. “Lupi ci ha dato alcuni chiarimenti e alcune anticipazioni e valutazioni che sembrerebbero sgombrare alcuni nubi che si sono addensate su Malpensa”, ha detto il governatore lombardo, pur avvertendo che “l’attenzione rimane molto alta” e “c’è ancora aperta la questione delle liberalizzazioni dei voli su Linate oppure no”. 

 

Articolo Precedente

Censis: “-58% di capitali esteri in Italia in sei anni, per corruzione e burocrazia”

next
Articolo Successivo

Istat, la produzione industriale torna a salire. In aprile +0,7% rispetto a marzo

next