Roma in sciopero: 24mila dipendenti capitolini si fermeranno per tutta la giornata di oggi per protestare contro il taglio del salario accessorio. Chiusi gli asili nido per mancanza di educatrici sul territorio comunale; stessa sorte per gli sportelli degli uffici comunali. Nelle strade, invece, mancheranno i vigili urbani; si alza così il rischio traffico nei punti nevralgici della capitale. Nonostante le ripetute rassicurazioni del sindaco Ignazio Marino (“Non toccheremo i vostri stipendi”), i sindacati di Cgil, Cisl, Uil e Csa non hanno fatto dietrofront sullo sciopero e sono scesi in piazza in difesa delle loro buste paga. 

Anche se la modalità dello sciopero è h 24 e dunque impegnerà l’intero turno di ogni lavoratore, i servizi essenziali saranno garantiti. La manifestazione, partita da piazza della Bocca della Verità, è arrivata fino in Campidoglio, dove il  sindaco Marino è stato fischiato dai dimostrantiAl termine di un incontro in Prefettura, Marino ha dichiarato: “I sindacati non fanno l’interesse dei lavoratori che è invece quello di essere sereni, avere un salario che io ho sempre difeso ed avere un nuovo contratto”. Sandro Bernardini, segretario generale di Uil-Fp ha spiegato il perché della protesta: “Facciamo questo sciopero perché c’è il rischio per il personale capitolino di rimetterci dai 300 ai 400 euro di media al mese, se si va avanti con questa politica dei tagli e del non confronto con le organizzazioni sindacali in materia di efficienza, efficacia e organizzazione”.  

Anche il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione Marianna Madia era intervenuta per scongiurare la manifestazione: “C’è l’impegno per cercare di risolvere il problema, che capiamo e consideriamo”. Marino, invece, aveva preso carta e penna e aveva scritto una lettera ai dipendenti, poi pubblicata sul sito del Comune: “Oggi siamo alla vigilia dello sciopero indetto dai sindacati – si legge – che nasce dalla paura di tagli nei vostri stipendi. L’ho detto dall’inizio: i salari non si toccano. Non vogliamo toccare lo stipendio né le ore di lavoro. Ma la macchina amministrativa va riorganizzata, per migliorare la qualità del lavoro e dei servizi”. Pronta la replica dei sindacati, che avevano bollato come un “autogol catastrofico” l’iniziativa del sindaco capitolino: “Chiediamo al sindaco rispetto per i lavoratori che domani hanno scelto liberamente di scioperare e per i diritti conseguiti in anni di lotta delle rappresentanze sindacali”.

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