Scontro rovente tra il deputato Pd Giuseppe Civati e il parlamentare M5S Luigi Di Maio durante “L’aria che tira”, su La7. Casus belli: le dichiarazioni rese ieri sera nel corso della trasmissione “Bersaglio mobile” (La7) dal deputato pentastellato Alessandro Di Battista sul concetto di mafia. “La mafia è cambiata, non è più quella della lupara” – ha affermato il parlamentare – “ma è quella della politica che cede al malaffare e alla corruzione, la mafia è il compromesso. La mafia è Civati che è costretto a restare in un partito che non gli piace, perché ha pagato 35mila euro al Pd in campagna elettorale e quindi è costretto a fare un compromesso. La mafia è Cuperlo che ha delle buone idee e che cita Berlinguer in Parlamento, ma per restare su quello scranno accetta delle porcate che gli presenta il partito”. Ma ha sottolineato: “Con Civati tuttora c’è un dialogo, lui è una brava persona”. Non ci sta il deputato Pd che oggi insorge: “Di Battista ha detto che rappresento la mafia e che ho comprato un seggio in Parlamento, è una cosa gravissima. La mafia è una cosa seria. Mi sento estraneo a questo linguaggio. Se lo querelo, gli porto via la casa. Non lo faccio perché sono gentile”. E attacca Luigi Di Maio, che difende il collega: “Siete patetici, state difendendo cose indifendibili. Di Battista si è pure scusato, mi ha mandato un sms” di Gisella Ruccia
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