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Elettrosmog: vivere senza cellulare, ecco l’offerta alternativa

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ripetitoriE se dopo le sigarette toccasse ai cellulari? Nessuna messa al bando, però monta l’offerta per farne a meno, non solo nei luoghi privati. E se c’è l’offerta, deve esserci domanda. Per difendersi dall’elettrosmog, per disintossicarsi dalla frenetica quotidianità da palmare, o anche solo per prevenire cautelativamente l’inquinamento elettromagnetico, mancando misure biologicamente sostenibili per abbattere assorbimento ed effetti nocivi di onde non ionizzanti su organi, biochimica e fisiologia umana (anche se studi in merito devono ancora essere approfonditi).

Così con l’iniziativa delle Free Cell di Udine, dove ai commercianti aderenti è stata rilasciata una vetrofania per chiarire il divieto di utilizzo di smartphone e cellulari nei bar e locali pubblici, all’interno del Parco di Brisighella (Ravenna) è aperto al pubblico il B&B Eremo del Lupo. Ma dell’idea di una sorta di Free Elettrosmog Zone c’è pure chi ne ha fatto un villaggio ecologico, a disposizione di quanti (è il caso di dirlo!) intendono davvero staccare la spina! L’Antica Terra di Canino (Viterbo) è un centro naturale incontaminato, interamente autonomo, alimentato da energia solare, costruito in bioedilizia con tende ecosostenibili di yurta, stile Mongolia. Soprattutto è su 30mila metri quadri privi di inquinamento elettromagnetico: senza cavi di bassa e alta tensione, senza elettrodotti e ripetitori di telefonia mobile nelle vicinanze, col telefonino che non prende, fatica a trovare campo. ‘Magnetic Healing’ è  la tecnica rilassante che qui utilizzano per ricondurre, autonomamente, ognuno al proprio equilibrio energetico, all’armonia biomagnetica, alterata dalle innumerevoli interferenze hi-tech sommate ai campi geo-magnetici terrestri. Si abbina la pratica dinamica ad un rigenerante bagno di ioni negativi in una scenografica grotta al sale.

Il logo di un disegno col divieto di uso del cellulare e l’invito a lasciarlo direttamente fuori dal locale, è invece il messaggio sui tavoli dei 52 ristoranti ‘Un Punto Macrobiotico’ dell’omonima associazione internazionale di cultura alimentare fondata da Mario Pianesi. “Sia per proteggerci dall’elettrosmog, ma anche per non disturbare il pasto, per non interferire sulle energie mentre ci si nutre di cibo terapeutico e salutare”, dicono i ristoratori macrobiotici dell’Upm di Roma Valle Aurelia, cautelativamente attenti ad ogni possibile agente di minaccia, per il miglioramento della qualità della vita. Più trasparenti di così!  

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