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25 aprile, corteo contro Lega Nord. Salvini: “Renzi complice nuova occupazione Italia”

Tensione a Reggio Emilia dove, in concomitanza alle celebrazioni per la liberazione, si è tenuto un meeting degli euroscettici. Contestazione dei centri sociali e scontri con la polizia. Il leader del Carroccio: "Sono loro i veri fascisti"
25 aprile, corteo contro Lega Nord. Salvini: “Renzi complice nuova occupazione Italia”
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Avevano promesso contestazioni e così è stato. Un 25 aprile teso a Reggio Emilia, dove alcune decine di giovani dei centri sociali hanno sfilato per le vie del centro al grido di “fuori la Lega Nord da Reggio Emilia”. Nel mirino il convegno anti-euro organizzato dal Carroccio proprio nella mattina del 25 aprile, all’hotel Posta. Un meeting condannato non solo dagli attivisti, ma anche dall’ Anpi, l’Associazione nazionale partigiani, che nei giorni scorsi aveva definito “una provocazione”. Soprattutto per quell’intesa siglata tra la Lega Nord e i nazionalisti francesi di Marine Le Pen, giusto poche settimane fa .

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Video di Giulia Zaccariello

“Ma quale provocazione?” ha risposto il segretario della Lega, Matteo Salvini, prima di entrare in sala. “Siamo in un Paese libero e stiamo festeggiando la libertà di parola e di pensiero. La vera provocazione è quella di quei fascisti rossi che vogliono decidere chi ha il diritto di manifestare e chi no. Invece penso che sia giusto esprimere, in maniera pacifica, il mio pensiero e quello di tanti reggiani”. Il leader del Carroccio ha poi commentato le parole di Matteo Renzi, scritte questa mattina su Twitter, in occasione della festa della Liberazione. “Quello che i Tedeschi non fecero coi carri armati, stanno riuscendo a fare oggi con l’euro e con la finanza. E Renzi è complice di questa nuova occupazione dell’Italia da parte dei tedeschi con euro e finanza e dei clandestini. I partigiani di allora lo prenderebbero a sberle”

A pochi metri dal raduno delle camicie verdi, un centinaio di attivisti dei centri sociali e dell’associazione Aq16 ha sfilato in corteo con striscioni, megafoni e bandiere. Con loro anche un furgoncino, per l’occasione “mascherato” sul modello del tank dei secessionisti veneti. L’intenzione dei manifestanti era quella di arrivare fino all’hotel Posta, dove era in corso il meeting degli euroscettici. Sono però riusciti a forzare solo i primi due blocchi delle forze dell’ordine. Tensione, spintoni, e qualche tafferuglio con la polizia, ma niente di più.

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