A loro Renzi proprio non va a genio. Men che meno Nardella, inviato speciale del premier alla corsa per il Comune di Firenze. E allora la sinistra nuda e pura, che da queste parti è tradizionalmente radicata, ha scelto il suo sfidante. Se fosse un calciatore sarebbe nel pieno della sua maturità. Invece è più giovane del Renzi che si candidò dieci anni fa alla presidenza della Provincia: risponde al nome di Tommaso Grassi e compirà 29 anni a settembre. Negli ultimi cinque anni da consigliere comunale si è contraddistinto per essersi messo di traverso alle politiche dell’amministrazione. Ha una tessera di Sinistra Ecologia e Libertà in tasca, ma nel partito non tutti lo vedono di buon occhio, specie quelli che provano a strizzare un occhio a Renzi. L’età fa clamore, certo, però l’accordo sul suo nome c’è stato perché ha lavorato senza risparmiarsi, scoperchiando molte delle anomalie emerse nel rapporto fra le cose pubbliche e quelle private, anche del sindaco rottamatore ora premier. Nel 2011 si è pure dovuto difendere in tribunale citato per danni da una società di costruzioni: aveva denunciato con alcune interrogazioni la mancanza di tutela ambientale e storico-culturale nella realizzazione di alcuni appartamenti. E ha vinto.

Grazie alla sua candidatura è riuscita così a lasciare Palazzo Vecchio un po’ più a cuor leggero Ornella De Zordo, fondatrice della lista di cittadinanza “perUnaltracittà”, che in dieci anni di Consiglio comunale ha fatto vedere i sorci verdi alla maggioranza, con una dura opposizione da sinistra all’ex sindaco Leonardo Domenici prima e a Renzi poi. Non si ricandida perché due mandati possono bastare: “Mi pare giusto un ricambio – spiega – la politica dev’essere un servizio e deve prevedere alternanza, non l’occupazione di un posto pubblico a vita. Con Tommaso abbiamo combattuto molte battaglie fianco a fianco e penso che sia la persona adatta a proseguire questo lavoro”.

La sinistra fiorentina prova così a riprendersi un’identità, in parte indebolita dalla forza di Renzi, che durante il periodo a Palazzo Vecchio è stato capace di affascinare molti. E non solo al centro o a destra. Come Valdo Spini: candidatosi cinque anni fa a sindaco contro l’ex rottamatore, oggi appoggia Nardella con la sua nuova lista “Sostieni Firenze”. Dinamiche che hanno di riflesso compattato il fronte dei più ostili a quelle che vengono definite le “politiche neoliberiste renziane”: dal progetto Tav alla privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico passando per le scelte su sociale e cultura. E che sono riuscite nell’impresa di riunire una sinistra tradizionalmente divisa e litigiosa, che oggi si presenta alle urne con un piglio determinato. Insomma: Renzi lo si ama, o lo si odia.

A puntare dritto su Grassi, dopo molti mesi di assemblee a cui hanno partecipato partiti e movimenti, è stata proprio la sinistra diffusa composta, oltre che da perUnaltracittà, anche da Alba, Azione Civile, sindacati di base e comitati. Soggetti che non saranno direttamente coinvolti nella partita elettorale perché l’accordo su una lista unitaria, una sorta di lista Tsipras in salsa fiorentina, non è riuscito. Così, sosterranno Grassi due partiti: Sel e Rifondazione Comunista. Ma anche una formazione civica che Grassi sta costruendo: “Ci saranno dentro molte anime della sinistra – spiega – amici ambientalisti, della società civile, persino ex militanti delusi dal Pd”. Tommaso ha iniziato a far politica nel 2004 con i Verdi quand’era ancora un ragazzino, dopo essere stato attivo nei comitati contro inceneritore e aeroporto. Per caso si candidò al Consiglio di Quartiere e fu eletto, beccandosi presto l’etichetta di “guastafeste” del centrosinistra. “Agli slogan noi vogliamo contrapporre la concretezza degli atti, alle promesse le soluzioni ai problemi della gente – dice – e poi candidiamo tutta gente di sinistra, non come Nardella che nella sua lista ha inserito l’ex olimpionica Fiona May, che è stata dichiaratamente berlusconiana”.

Grassi si tuffa in una partita difficile, che a Firenze appare confusa come non mai. La parola d’ordine è frammentazione. Tre candidature fra destra e centrodestra: Marco Stella per Forza Italia (sostenuto anche dalla lista civica dall’ex candidato sindaco del Pdl che sfidò Renzi, Giovanni Galli), la presidente fiorentina di Confartigianato Gianna Scatizzi per il Nuovo Centrodestra e il deputato Achille Totaro per Fratelli d’Italia. Nel centrosinistra, oltre a Dario Nardella ci prova anche Cristina Scaletti, ex assessore regionale (in quota Idv prima e Centro Democratico poi) silurata da Enrico Rossi nel rimpasto studiato per inserire i renziani in giunta. Nessun simbolo di partito in appoggio alla sua candidatura, che mira soprattutto a catalizzare gli scontenti del Pd. Un ruolo da guastafeste prova a giocarlo anche a Firenze il Movimento 5 Stelle con Miriam Amato, che come Scaletti punta ad andare al ballottaggio. La partita per il secondo posto dietro Nardella, insomma, è tutt’altro che scontata. E se il candidato Pd non vincerà al primo turno la sfida potrebbe farsi sorprendentemente interessante.

di Duccio Tronci

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