Il bonus agli incapienti, cioè gli italiani che guadagnano meno di 8mila euro l’anno, non è ancora sicuro. E, se si farà, occorrerà finanziarlo con risorse aggiuntive rispetto ai 6,7 miliardi previsti per ridurre l’Irpef 2014 ai dipendenti con redditi sotto i 25mila euro lordi. Lo ha spiegato a Sky Tg24 Filippo Taddei, responsabile economia del Pd. “La riduzione (su base annua) di 10 miliardi per circa 10 milioni di lavoratori rimane e non viene toccata”, ha detto Taddei, “mentre l’intervento sugli incapienti sarebbe con risorse aggiuntive. Al momento c’è una netta determinazione a provare a farlo e quindi a reperire le risorse”. Parole che in parte smentiscono quanto detto ieri sera dal premier, Matteo Renzi, che – presentando i contenuti del Documento di economia e finanza – aveva assicurato che nel Def  “c’è una soluzione tecnica anche per i cosiddetti incapienti”, cioè i circa 4 milioni di italiani che hanno un reddito così basso (meno di 8mila euro lordi, appunto) da non essere tenuti a pagare imposte. Renzi aveva affermato che la modalità individuata per estendere anche a loro il bonus (necessariamente una modalità alternativa, visto che a loro le detrazioni non porterebbero alcun beneficio) sarebbe stata dettagliata nel decreto legge previsto per il 18 aprile.

 

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