“A quando il reato penale per menzogna pubblica aggravata? Renzie andrebbe subito al 41 bis“. Nuovo attacco al presidente del Consiglio Matteo Renzi direttamente da leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. “Se c’è un carattere distintivo dell’attuale fase politica è la mancanza di pudore”, scrive sul suo blog. “Ormai raccontano balle con l”intensità di una mitragliatrice. Laddove Berlusconi ne sparava una al giorno, gli emuli dell’Ebetino di Firenze, non si pongono limiti. La contaballe del giorno è la Picierno, capace di inondare uno studio televisivo di cazzate atomiche, tra queste: abbiamo abolito le province (non è vero, hanno aumentato di 26.000 i dipendenti dei comuni che assorbiranno il personale delle province), il M5S non vuol dare 80 euro agli italiani (l’elemosina con cui Renzie spera di comprarsi il voto alle europee), Il M5S ha votato contro il 416ter sul voto di scambio”.

“La legge elettorale? E’ peggio del Porcellum senza preferenze – aggiunge ancora Grillo sul suo blog attaccando Picierno – con un assurdo premio di maggioranza, scritto da Renzie con un pregiudicato estromesso dal Parlamento dal M5S. Questo si scrive una legge con un condannato in via definitiva che non può votare e poi dà lezioni ai ‘professoroni’. Riassunto per la Picierno, che è andata a scuola di balle da Renzie e quindi va capita: il M5S ha chiesto da tempo il reddito di cittadinanza (altro che 80 euro), ha proposto da un anno l’abolizione del Senato (quando Renzie ancora si esibiva ad Amici), il M5S vuole le preferenze per dar voce ai cittadini (che voi gli volete negare), il M5S ha votato per l’abrogazione del Porcellum appoggiando la mozione del Pd di Giachetti nel 2013, i renziani dov’erano? A raccogliere margherite con Verdini? Anche solo rispondere alla Picierno è un atto disgustoso”.

Attacchi a cui risponde il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: “L’insulto libero che viene proposto da alcuni è la constatazione che il lavoro del Pd sta spiazzando chi pensava di essere il motore del cambiamento. Il motore del cambiamento siamo noi. Anche ieri noi abbiamo risposto con i fatti con due importanti decisioni alla Camera sulle Province e sul voto di scambio. Hanno cercato di fermarci, stavolta non salendo sul tetto ma in Aula, però non ci sono riusciti”, conclude Guerini. 

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