Due mesi di reclusione per Luigi Bisignani. Questa la pena patteggiata dal faccendiere finito agli arresti domiciliari il 19 febbraio scorso per frode fiscale nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità legate all’affidamento di un appalto per l’informatizzazione di Palazzo Chigi. A ratificare l’accordo tra la Procura e la difesa dell’uomo d’affari è stato oggi il gip Cinzia Parasporo. I due mesi vanno ad aggiungersi alla condanna del 2011 ad un anno e sette mesi inflitta dal tribunale di Napoli nel procedimento sulla cosiddetta loggia P4.

Il giudice si è riservato di decidere riguardo la revoca della libertà con obbligo di firma, di cui gode al momento Bisignani, sulla quale hanno espresso parere favorevole i pm di Roma Paolo Ielo e Mario Palazzi. L’accusa formulata a Bisignani fa riferimento a fatture per 250mila euro emesse nel 2011 per operazioni inesistenti. Nella stessa inchiesta sono coinvolti anche il generale Antonio Ragusa, ex capo del Dipartimento per le risorse strumentali della Presidenza del Consiglio dei ministri, già ai domiciliari dal 9 febbraio, e l’imprenditore Anselmo Galbusera, amministratore di Italgo Spa, la società che, insieme con Selex Se.Ma di Finmeccanica, si aggiudicò la gara da quattro milioni di euro per l’informatizzazione della sede del Governo. I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono quelli di corruzione e di turbativa d’asta.

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