Negli ultimi anni ai cannabinoidi classici, come marijuana e hashish, si sono affiancate sostanze equivalenti ma di origine sintetica. Il mercato di settore in Europa è esploso tra il 2008 e il 2009 con molecole di provenienza orientale (Est europeo e Cina) talvolta spacciate per miscele vegetali. Prodotti di successo destinati agli smart shop, su tutti Afghan Incense e Spice, erano di fatto cannabinoidi sintetici dall’aspetto erboso o resinoso, commercializzati anche on line con un marketing allettante: in realtà contenevano sostanze stupefacenti innovative e prodotte in laboratori spesso ruspanti e tutt’altro che sicuri, molecole dai nomi oscuri come JWH018e simili. Nel 2010 alcune inchieste giudiziarie hanno distrutto questo mercato in Italia, relegandolo di fatto alla zona settentrionale del Continente, dove tuttora sopravvive. Intervista a uno dei principali esponenti italiani del settore che agli arresti domiciliari parla dell’evoluzione del mercato  di Alessandro Calderoni e Maurizio Guagnetti (video gentilmente concesso dalla redazione di Radio 105, Rmc e Virgin Radio)

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