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Riciclaggio, inchiesta Dda Napoli: arrestati nipote di Previti e Dino De Megni

C'è la compravendita, poi non avvenuta, della clinica Ruesch spa di Napoli al centro dell'indagine che portato all'arresto del commercialista Umberto Flesca Previti, del padre di Augusto il bimbo rapito alcuni anni fa, e poi diventato un personaggio televisivo vincitore della sesta edizione del Grande Fratello. Ai domiciliari anche Leonardo Covarelli, ex presidente della società Pisa Calcio
Riciclaggio, inchiesta Dda Napoli: arrestati nipote di Previti e Dino De Megni
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C’è la compravendita, poi non avvenuta, della clinica Ruesch spa di Napoli al centro di una inchiesta della Dda di Napoli che portato all’arresto del commercialista Umberto Flesca Previti, ministro dell’ex nipote ministro berlusconiano, Dino De Megni, padre di Augusto il bimbo rapito alcuni anni fa, e poi diventato un personaggio televisivo vincitore della sesta edizione del Grande Fratello. Ai domiciliari anche Leonardo Covarelli, ex presidente della società Pisa Calcio.

Le indagini state avviate dalla Guardia di Finanza che aveva ricevuto notizia della compravendita illegale della clinica poi bloccata dagli investigatori perché i capitali per l’acquisto – per gli investigatori – erano frutto di riciclaggio. Le Fiamme Gialle hanno anche eseguito nei confronti dei sei indagati, un sequestro di beni per equivalente pari a oltre 9 milioni di euroTra i beni sequestrati ci sono ville e immobili (anche di valore storico) a Bologna, Pisa, Perugia e Roma, oltre a numerosi terreni nella provincia di Cosenza. 

Agli indagati vengono contestati i reati di riciclaggio e reimpiego di denaro di illecita provenienza, intestazione fittizia di valori, falso in bilancio, formazione fittizia di capitale, tutti aggravati dalla transnazionalità. Gli indagati – secondo gli inquirenti – avrebbero usato società con sede in Austria, Germania e Gran Bretagna, sui cui conti correnti sono stati accumulati capitali sottratti dal fallimento della San Pio S.a.s. società del settore alberghiero. Secondo l’ipotesi accusatoria, i capitali frutto della bancarotta fraudolenta, successivamente, sono stati trasferiti in Italia per tentare l’acquisto del capitale della nota clinica partenopea “Ruesch” attraverso due società immobiliari, la “Iniziativa 2003” e la “New Glen srl”.

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