E’ guerra senza esclusione di colpi nel Pd di Modena sull’esito delle primarie del 2 marzo. Francesca Maletti, la candidata sconfitta con il 42% dei voti, ha presentato ufficialmente un esposto denuncia alla Commissione Controllo e Garanzia del partito per verificare le “gravissime irregolarità” compiute “dai sostenitori del candidato Gian Carlo Muzzarelli (vincitore delle primarie con il 48% ndr) al seggio elettorale 2 di Via Padre Candido”. Pratiche illecite che a quanto scrive lo staff della candidata Pd nell’esposto depositato, porterebbero ad un annullamento dei voti per Muzzarelli nel seggio 2 e quindi ad una vittoria della Maletti.

La polemica è scoppiata già durante le operazioni di voto di domenica scorsa per via della denuncia di Paolo Silingardi, il terzo candidato alle primarie che ha totalizzato il 9% dei voti. Protagonista del misfatto registrato con video, foto e testimonianze dei leader di due comunità di stranieri della città, sarebbe il consigliere comunale Maurizio Dori che, secondo le testimonianze depositate ai garanti dal comitato elettorale della Maletti, avrebbe rimborsato con la consegna di due euro il voto pro Muzzarelli ad un folto gruppo di stranieri una volta usciti dalla cabina elettorale, tanto da far lievitare l’affluenza in quel seggio di oltre il 200% rispetto al generale calo riscontrato in tutti i seggi modenesi.

Dopo l’esposto di Silingardi di domenica, ha spiegato su Facebook la Maletti, “il Collegio di Garanzia si è riunito lunedì e, dal verbale ufficiale, si legge solo che i garanti hanno visto, presa ed esaminata la documentazione che abbiamo inviato ieri senza decidere alcunché. Nessuna decisione, nessuna luce verde, nessun giudizio di regolarità finale”. Precisazioni che mandano all’aria le dichiarazioni ufficiali del segretario del Pd di Modena, Andrea Sirotti, che in giornata aveva frettolosamente proclamato la partita primarie chiusa.

“Non bisogna essere dei giuristi per arrivare a capire che un organismo che non decide è cosa ben diversa da un organismo che boccia”, continua su Facebook la candidata Pd, “Ora, mentre Muzzarelli a Bologna si divertiva a darmi della “gallina”, ultima simpatia verbale dopo quella di ‘smemoranda’ e altri nomignoli che hanno scatenato in questi giorni insulti ben più pesanti, un altro cittadino extracomunitario – leader della comunità filippina – testimoniava ai giornali che ai suoi connazionali ‘un consigliere comunale’ ha offerto pranzi e cene, non certo per far votare me. Calma, Giancarlo. Non può essere, non nel Pd, non a Modena, che sia presa come una pugnalata a tradimento l’azione di una candidata che rappresenta il 42% degli elettori, che offre elementi per fare chiarezza su un fatto che ha messo in imbarazzo il Pd di fronte a alla città. Un fatto per il quale qualcuno dovrebbe chiedere scusa”.

Nell’esposto lo staff della candidata modenese mette agli atti diverse testimonianze oltre a quella di Gregorio Mendoza, leader della comunità filippina, riportata dall’agenzia di stampa Dire: ci sono le parole del capo della comunità New Birth Christian Center riportate sulla Gazzetta di Modena, e un atto formale di denuncia di quattro cittadini nordafricani. Il consigliere Dori e lo stesso Muzzarelli hanno smentito qualsivoglia irregolarità durante le operazioni di voto, ma la guerra apertasi dentro al Pd difficilmente si sanerà con la sentenza definitiva della Commissione di Garanzia. Sulla pagina Facebook della candidata sconfitta, infatti, tira già aria di scissione con diversi fan della Maletti che inneggiano alla Lista Civica da contrapporre ad un Pd, scrivono i commentatori, da “vecchio apparato” che compie “giochi sporchi”.

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