Applaudi e salta per il presidente del Consiglio. “Dovunque vai, tu non scordarti di noi. Dei nostri sogni… delle speranze che ti affidiamo, con fiducia, oggi a ritmo di blues”. Questa volta non è l’Inno d’Italia cantato in coro insieme ai bambini, com’era successo mercoledì scorso a Treviso. Questa volta, nella visita “tradizionale” a una scuola italiana, si tratta di una canzone personalizzata dedicata a Matteo Renzi: “Facciamo un salto, battiam le mani. Ti salutiamo tutti insieme, presidente Renzi” intonano i bambini della scuola Raiti di SiracusaIl testo della canzone è stato pubblicato su Twitter dalla giornalista di Agorà (Rai Tre) Cecilia Carpio: “Quel foglio era in mano a un’insegnante, stavano provando” racconta al fatto.it. Un’atmosfera da “uomo della Provvidenza”, insomma, in una città molto “renziana” (a partire dal sindaco Giancarlo Garozzo). Renzi non ne ha colpa, ma l’effetto riporta a certe immagini dei cinegiornali di regimi del passato.

Tanto che il primo a polemizzare è il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo: “Renzie è stato messo lì per fare campagna elettorale permanente per le europee. Dice cose, vede gente e rompe i coglioni alle scolaresche in mondovisione. La scena del Venditore di Pentole che incontra i bambini delle elementari Raiti di Siracusa che lo ricevono allineati e addestrati con un coretto di benvenuto per concludere con ‘Matteo! Matteo! Matteo!’ ricorda, in peggio e in grottesco, gli incontri di Mussolini con i figli della Lupa“. Il presidente del Consiglio si difende scrivendo in serata su facebook: “Beppe Grillo è nervoso. Non vuole che io vada nelle scuole, mi vorrebbe rinchiuso nel palazzo. Ma io sto con gli studenti, le insegnanti, le famiglie e i sindaci. Mentre i suoi stanno fuori ad urlare con Forza Nuova. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!”.

A difesa di Renzi anche i deputati del Pd Maria Chiara GaddaMarco Di Maio e Marco Donati: “Il linguaggio violento ed aggressivo di Beppe Grillo – dichiarano – non si ferma neppure davanti ai bambini. Il commento pubblicato sul sito di Grillo, organo di informazione ufficiale del MoVimento 5 Stelle, dedicato alla visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi nella scuola di Siracusa è una vergognosa strumentalizzazione che non rispetta le più elementari regole di decoro e rispetto della privacy dei piccoli studenti”. 

In realtà la polemica attecchisce anche dentro al Partito democratico. La deputata lettiana Anna Ascani attacca: “La canzone dei bambini per Renzi è una pagina indegna. Il dirigente scolastico spieghi. Trovo che l’episodio della canzone cantata a Renzi stamattina a Siracusa sia sconcertante ed offensivo verso i bambini e le loro famiglie, verso la Costituzione e, suo malgrado, verso il presidente del Consiglio. La scuola è un luogo sacro, lo spazio di tutti, dedicato all’educazione e alla lotta alle diseguaglianze. Non può diventare, anche se per spirito di folklore e in buona fede, la versione ridicola di una propaganda completamente priva di senso, a prescindere dalla maggioranza politica incaricata del governo, tanto più sulla pelle dei bambini”. Nonostante la Ascani dica che l’episodio sia stato offensivo nei confronti dello stesso Renzi, anche qui c’è un difensore d’ufficio: “Alla collega Anna Ascani, che i giornali normalmente definiscono ‘lettiana’, consiglierei di prendere una camomilla biologica e di essere zen, come consigliava anche l’ex premier Enrico Letta – dichiara il collega renziano Federico Gelli – La sua dichiarazione lascia trasparire una insolita e ingiustificata acrimonia”.

Angela Cucinotta, dirigente della scuola da 7 anni, parla di spontaneità: “Cosa rispondo a Grillo? Sostanzialmente nulla. Ciascuno è liberissimo di pensarla come vuole. Forse però ha dimostrato di conoscere poco i bambini, i ragazzi e la loro spontaneità, quella dei nostri alunni in modo particolare…”. “Sono assolutamente serena – afferma all’Ansa – perché abbiamo sicuramente dato tutti noi, i nostri ragazzi ed i nostri docenti, il meglio per questa occasione speciale che rappresenta una pagina importante per il nostro Istituto. Quanto alla canzone questa è stata il frutto di un laboratorio aperto e chiuso in un giorno e mezzo per la visita del premier. La nostra è anche una scuola di musica, qui si studia canto, vengono anche insegnanti esterni. Per i nostri ragazzi piccole composizioni per sottolineare occasioni speciali, come quella di oggi, ma anche per momenti diversi, come, ad esempio, il pensionamento di un docente, è la normalità Quanto al testo che i ragazzi hanno tirato fuori con il coordinamento del professore Paolo Genovese che è il responsabile delle attività musicali della scuola, mi sembra spiritoso, coinvolgente, allegro e, ovviamente, lo condivido”. Il telefono della dirigente squilla in continuazione. Dall’altro capo sono soprattutto professori allarmati e quasi increduli per il polverone che si è venuto alzando sulla vicenda. “Ma a tutti raccomando tranquillità e serenità – chiosa la professoressa Cucinotta – abbiamo operato tutti al meglio. E li rassicuro anche sul mio conto c’è sicuramente una punta di amarezza ma nulla di più. Probabilmente si sta ingigantendo tutto”. 

L’accoglienza dell’istituto Salvatore Raiti è stata raccontata anche dalle agenzie di stampa: bambini disposti in semicerchio nell’atrio della scuola, che ballavano e cantavano dando vita anche a dei coloriti girotondi, battendo le mani, oltre che scandendo ripetutamente il nome “Matteo, Matteo”. Il presidente del Consiglio ha poi condiviso anche la merenda a base di dolci siciliani. Renzi, dal canto suo, ha provato a spiegare ai bambini la crisi economica: “Tanti dei vostri genitori forse hanno difficoltà perché non hanno un lavoro. E’ un momento molto difficile. Pensate, è il momento più difficile per il lavoro da 30 anni. Ma c’è adesso la possibilità di investire per nuovi posti di lavoro”. Poi il premier si è fermato con le mamme e gli insegnanti.

Al capo del governo gli alunni hanno consegnato, anche a nome di tutti gli 800 compagni di scuola, cinque bigliettini con i loro sogni. Maria Angelica, Matteo, Martina, Gaia, Akshy e Antonella hanno parlato nel loro incontro con Renzi della voglia di aver una scuola ed un mondo libero da pregiudizi, di una scuola che sappia essere all’avanguardia e sempre rispettosa dei lavori della legalità e che sappia fare della differenza, della diversità un fattore di ricchezza e non di divisione. Alla fine i bigliettini, ai quali è stato aggiunto anche quel scritto sul posto dallo stesso Renzi, sono stati legati a dei palloncini bianchi che, prima di lasciare la scuola “Raiti” lo stesso Renzi ha liberato in volo. “Un gesto – ha spiegato alla fine dell’incontro la dirigente – di forte valore simbolico. Per noi questo incontro ha avuto un elemento cardine: dare spazio ai bambini, ai loro progetti, ai loro sogni. E Renzi, con il suo modo di fare e di porsi anche con i più piccoli, ha certamente reso questo contatto assai più autentico e spontaneo. Per noi, per la nostra comunità scolastica è un’altra di quelle giornate da ricordare”. 

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