Mancano poche ore alla Notte degli  Oscar. Ecco le mie previsioni, fermo restando che l’Academy ci ha abituati a sorprese clamorose. E mai come quest’anno lo speriamo. 

Miglior film
Chi vincerà
12 anni schiavo, purtroppo. Grande film, dicono quasi tutti, in uno stucchevole coro politically correct. Film fatto molto bene e nulla più, dico io, perché di pellicole sulla schiavitù e sulla segregazione razziale ne abbiamo già viste fin troppe e anche Hollywood dovrebbe liberarsi dalle catene del buonismo ad ogni costo.

Chi dovrebbe vincere
The Wolf of Wall Street, pazzoide ritratto della New York rampante degli anni Ottanta. È un grande film, sul serio, con un ritmo incredibile e una regia di Scorsese inedita e molto moderna. Ma il problema è sempre quello: Hollywood ha il coraggio di premiare un film che racconta con divertita follia le vicende di un personaggio negativo?

Miglior regista
Chi vincerà
Alfonso Cuàron, bravissimo regista di Gravity, già premiato più volte in queste settimane di avvicinamento agli Oscar. Trasformare un film come Gravity in piccolo capolavoro non era impresa facile. Lui c’è riuscito. Chapeau.

Chi dovrebbe vincere
Martin Scorsese, senza dubbio alcuno. Il lavoro registico di The Wolf of Wall Street è da standing ovation perenne. E poi è l’unico grande vecchio del cinema a volersi e sapersi reinventare ogni volta. Il contrario di Steven Spielberg, per intenderci.

Migliore attore protagonista
Chi vincerà
Matthew McCounaghey, e in fondo se lo merita. La sua è una parabola perfetta per la fabbrica dei sogni californiana: ex attore cane che ha lavorato duro e adesso è osannato da pubblico e critica. E la sua interpretazione in Dallas Buyers Club è effettivamente notevole.

Chi dovrebbe vincere
Ok, forse sto esagerando con il film di Scorsese, ma in un mondo giusto la statuetta andrebbe a Leonardo Di Caprio, già troppo spesso snobbato da una Academy che lo detesta. Eppure Leo è il migliore attore in circolazione, da anni, e nemmeno l’assenza di Oscar sulla sua mensola potrà mai cambiare questo dato di fatto.

Migliore attrice protagonista
Chi vincerà
Cate Blanchett. E chi ha visto Blue Jasmine sa che non c’è bisogno di aggiungere altro. Maestosa.

Chi dovrebbe vincere
Cate Blanchett. Punto.

Migliore attore non protagonista
Chi vincerà
Jonah Hill, meraviglioso cazzone fuori controllo in The Wolf of Wall Street. Ci aveva abituati a commediole demenziali e stavolta ha tirato fuori l’interpretazione della vita.

Chi dovrebbe vincere
Jared Leto, intensissimo in Dallas Buyers Club. Dopo la notizia della sua presunta love story con Miley Cyrus, verrebbe voglia di eliminarlo dalla cinquina e vietargli qualsiasi interazione con il mondo civile, ma è stato davvero splendido nei panni del travestito sieropositivo Rayon. Commovente e umanissimo.

Migliore attrice non protagonista
Chi vincerà
Lupita Nyong’o, che è anche la cosa migliore di 12 anni schiavo. Una bellezza che turba, una intensità recitativa incredibile per una quasi esordiente. Hollywood si è innamorata di lei. Noi anche.

Chi dovrebbe vincere
Julia Roberts, che ha finalmente smesso i panni della fidanzata perfetta d’America e in August: Osage County si è mostrata così come è diventata: forme leggermente più rotonde, rughe esibite con fierezza. E poi il cinismo del suo personaggio è irresistibile per chi sperava in una sua svolta stronza. Infine, vogliamo ricordare che il suo unico Oscar lo ha vinto per il deboluccio Erin Brockovich. La prova d’attrice in Osage County lo meriterebbe molto di più.

Miglior film straniero
Chi vincerà
La Grande Bellezza. Lo merita, perché è un gran bel film. E poi gli americani amano da sempre l’immagine dell’Italia bella e decadente, grottesca e cazzarona. L’unico sfidante degno di nota sembra essere il danese The Hunt, che ha dalla sua una distribuzione più capillare negli Stati Uniti. Ma non c’è davvero paragone.

Chi dovrebbe vincere
La Grande Bellezza, per i motivi di cui sopra. Ma la vittoria di Sorrentino è così prevedibile che potrebbe esserci una incomprensibile e deludente sorpresa.

Articolo Precedente

Oscar 2014, attesa per La Grande Bellezza. A Roma allestiti anche maxischermi

next
Articolo Successivo

Alain Resnais morto, addio al padre della Nouvelle Vague. Aveva 92 anni

next