Nel suo Manifesto Renzi ridiscute il concetto di destra e sinistra proponendo nuove coppie di opposti. “Mi chiedo se oggi che la seduzione della “terza via” – che pure nel socialismo liberale, nell’utopia azionista di Bobbio, ha trovato più che un riflesso – si è sublimata perdendo slancio, la coppia eguaglianza/diseguaglianza non riesca a riassorbire integralmente la distinzione destra/ sinistra.” Poi prosegue, sempre associando i termini positivi come sostituzione della parola “sinistra” con conservazione/innovazione, aperto/chiuso, avanti/indietro, movimento/stagnazione.

Solo un accenno ad una coppia che invece ritengo sia molto cara agli italiani nella definizione di destra sinistra ovvero Fascismo/Comunismo, ma come dice Renzi “quei blocchi sono stati sostituiti da dinamiche sociali irrequiete. I confini nazionali non delimitano più gli spazi entro i quali le nuove dinamiche giocano la loro partita.” Per questo credo che oggi l’unico bipolarismo di cui sia realistico parlare sia quello europeisti/antieuropeisti. Basta vedere il nostro Parlamento che vede alleate forze di destra con forze di sinistra alle quali si contrappongono altre forze di destra e sinistra insieme. Quindi al governo non vediamo più destra o sinistra ma europeisti, mentre all’opposizione convivono forze inconciliabili secondo il vecchio schema, come Forza Italia, M5s e Lega Nord dichiaratamente euroscettiche.

Ma proprio come destra e sinistra ci offrivano 50 sfumature di rosso o di nero (che poi è diventato blu) oggi l’europeismo fa altrettanto. Se pensiamo a destra e sinistra come Fascismo e Comunismo, entrambe sono inconciliabili con l’idea di Europa Unita, la quale muore dove incontra il nazionalismo. Vediamo infatti che i movimenti antierupeisti sono soprattutto di estrema destra: il Front National in Francia, Partito della libertà in Austria, Forza Nuova in Italia, in Svezia il partito democratico. L’antieuropeismo non va confuso con l’euroscetticismo dove vediamo come detto formazioni più eterogenee come il M5s, Forza Italia e Lega Nord. Gli anti-euro non sono necessariamente contro l’Europa Unita, ma contro la politica economica da essa imposta.

Se invece pensiamo a destra e sinistra come ai tempi della Rivoluzione Francese, dove queste definizioni nacquero, allora le cose cambiano. L’Europa unita sarebbe voluta da entrambi ma con metodi diversi. Due modi di vedere opposti che costituiscono a mio avviso il nuovo bipolarismo. Da una parte chi vorrebbe un Nuovo Ordine Europeo guidato da una sola nazione. Hitler nel 1941 parlò di un Nuovo Ordine Europeo con la Germania al vertice, prima di lui Napoleone lo progettò sotto la guida francese. Dall’altra parte vedremmo schierati gli europeisti che hanno un’idea simile a quella di Kant che descrisse nel 1795, nell’opuscolo Per la pace perpetua: un’unione federativa di liberi Stati, non soggetta all’egemonia di una nazione sulle altre, come unico strumento atto al raggiungimento della pace. Un mondo unito che raggiunga la pace grazie al superamento della frammentazione politica, con la costituzione di (pochi) grandi Stati. Entrambi “europesti” ma in modo completamente diverso.

Gli Stati Uniti d’Europa, pensati sugli ideali che ispirarono la Dichiarazione di indipendenza americana e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino vogliono i valori di fratellanza e uguaglianza, il rispetto delle diversità e i valori umani al centro. L’economia è considerata solo come strumento marginale. Sono abbattute le barriere del nazionalismo e tutti sono pronti a convivere sotto un’unica bandiera, nuova, che non sia la loro.

All’opposto, un’Unione Europa che vede la moneta al centro e l’uomo come marginale. Un’Europa dove la nazione più ricca detta le leggi a quelle in difficoltà e dove i meriti umani valgono zero perché ininfluenti sui mercati. Sono nazionalisti e per espandere il dominio della loro bandiera devono inglobare altri paesi i quali sembrano uniti ma di fatto sono assorbiti. Di questo tipo fanno parte coloro che come Edmund Burk europeista nemico della Rivoluzione Francese temeva “il governo di comitati cittadini”.

L’Europa di oggi, voluta da personaggi come la Merkel, Napolitano, Monti e Letta a quale descrizione è più simile? Sembrava che Renzi volesse ridiscutere il ruolo centrale della Germania in Europa ma nel suo discorso per la fiducia al Senato ha detto che se vediamo l’Italia sottomessa è solo a causa della nostra “subalternità culturale” e che non è “la Merkel a chiederci di sistemare i conti ma il nostro senso di responsabilità”.

Questo è il bipolarismo moderno. L’Europa Unita è un concetto meraviglioso che potrebbe portare pace e benessere a tutti noi. Salviamola. Difendiamo l’idea originaria, completamente opposta a quella moderna. Un’Europa che abbia l’uomo al centro, non la moneta, e dove le nazioni siano unite una al fianco dell’altra e non sotto quella più forte.

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