“Volevamo che quest’auto non avesse l’aria aggressiva“, dice Mark Lloyd, responsabile dello stile della C4 Cactus, alla presentazione stampa a Parigi. E già capisci che c’è qualcosa d’innovativo nella concezione della nuova media Citroën. Che peraltro è il manifesto di tutti i futuri modelli della linea C: per distinguerli da quelli sportivi (ed esteticamente aggressivi) della famiglia DS, così come per evitare di pestare i piedi alle cugine Peugeot, la Casa francese ha ripensato radicalmente la sua linea principale di auto, creando una vettura più leggera, più economica e più semplice da usare che affianchi inizialmente la C4 tradizionale, aprendo poi la strada alle prossime C1, C3 e C5. Interrogando i loro clienti, dicono, hanno scoperto che esiste una fascia di acquirenti che non sono interessati alle prestazioni, quanto piuttosto alla funzionalità e al confort a bordo; persone che tengono d’occhio consumi e costo di manutenzione, ma non vogliono lesinare su design e tecnologia. Sulla base di questo identikit, raccontano in Citroën, s’è costruita la nuova C4 Cactus. Sorprendentemente, il modello di serie che vedete nelle foto è praticamente identico a quella che, solo pochi mesi fa, era apparsa come una concept car molto innovativa durante il Salone di Francoforte.

La linea esterna è rimasta pulita come quella di uno smartphone, racconta Lloyd. E proprio come intorno al telefonino molti mettono una custodia, così la carrozzeria della C4 Cactus è protetta nei punti critici dagli Airbump, sorta di cuscini di gomma e aria (avete presente le suole di certe scarpe da ginnastica?) che dovrebbero preservare la carrozzeria dai piccoli urti, per esempio dalle “sportellate” nei parcheggi. Ci stupisce che alcune zone critiche non ne siano dotate (per esempio, lo spigolo della porta posteriore), ma gli Airbump sono in realtà anche elementi di stile, essendo disponibili in quattro colori diversi (bianco, nero, marrone e sabbia) combinabili con dieci tinte di carrozzeria (fra cui anche un giallo, un rosso e un viola, per i più estrosi).

Ma forse è nell’abitacolo che la ricerca d’innovazione dei designer si rende più evidente: per esaltare la sensazione di benessere a bordo, dicono, hanno creato una plancia molto semplice (e un po’ troppo plasticosa, a dire la verità) su cui svettano due schermi, uno per la strumentazione completamente digitale, l’altro tattile per governare tutte le funzioni, dalla radio al climatizzatore: una soluzione poco costosa che dà all’auto un aspetto moderno, liberando nel contempo l’abitacolo da tanti tasti. Al posto del classico cassetto portaoggetti, c’è un vano che si apre dall’alto, come una scatola, per la cui realizzazione i progettisti sono stati costretti a spostare l’airbag del passeggero nel padiglione. Per riproporre la comodità di un sofà anche in auto, poi, alla Citroën hanno usato sedili molto imbottiti, unendo i due anteriori in modo da farli sembrare un’unica panchetta.

Design a parte, nella progettazione della C4 Cactus sono state fatte scelte radicali anche in termina di meccanica. Per contenere il peso, e dunque i consumi, è stata utillizzata la piattaforma delle vetture piccole e non quella della C4, poi sono stati usati materiali leggeri (per esempio, il cofano motore è d’alluminio) ed è stato tolto tutto ciò che non era necessario, per un totale di 200 kg risparmiati (la massa totale della versione base dovrebbe superare di poco i 1000 kg) e senza scendere a compromessi sul confort di marcia e sull’insonorizzazione, sostengono alla Citroën, ma questo lo potremo verificare solo quando l’auto sarà pronta per i test su strada, in estate. Dove si è risparmiato, è sul dimensionamento di alcune parti, soprattutto quelle che vanno rinforzate per ospitare i motori più potenti. Sì, perché anche la gamma dei propulsori è stata razionalizzata: solo motori piccoli e moderni, diesel e benzina, di massimo 110 CV di potenza. Del resto chi vuole un’auto che vada forte non sceglie una Cactus.

Un altro risparmio è stato ottenuto eliminando i meccanismi dei finestrini posteriori, che si possono aprire solo a compasso: questo, a nostro avviso, è un punto debole, perché se si può soprassedere sulle plastiche rigide dei rivestimenti interni, meno facile è accettare di avere un’auto a cinque porte con i finestrini posteriori che non si possono abbassare. Ma tant’è: alla Citroën sostengono che è ora di ripensare il nostro modo di vivere l’auto e che la C4 Cactus, nel complesso, è un’auto che semplifica la vita, perché più amichevole, rilassante ed economica della media (-20% nelle spese di manutenzione, secondo la Casa). Nell’ottica di sollevarci dalle preoccupazioni, la Casa francese ha anche deciso di proporre nuove forme d’acquisto che s’ispirano ai contratti degli operatori telefonini: “tutto incluso” (acquisto, assicurazione, manutenzione) a fronte di una rata fissa mensile, oppure “a consumo”, in cui la tariffa mensile si stabilisce di volta in volta in base ai chilometri percorsi. Per ora i dettagli di questi contratti non sono stati specificati, ma quel che è certo fin d’ora è in tutti gli aspetti, dal design al sistema di vendita, la C4 Cactus porta un’ondata di novità come non se ne vedevano da tempo nel mondo dell’auto.

Citroën C4 Cactus – la scheda
Che cos’è: è il manifesto di tutta la futura linea C della Citroën, vale a dire C1, C3, C5, per esempio. La famiglia C si distinguerà dalla sportiva DS e dalle Peugeot per essere più innovativa e più razionale. La C4 Cactus affiancherà inizialmente l’attuale C4, che rimane a listino
Che cosa cambia: rispetto alla C4 “tradizionale”, è un modello completamente nuovo, costruita sulla piattaforma PF1 della C3 e della Peugeot 208. Più radicale nel design, è anche molto più leggera, in media circa 200 kg in meno. Ha in gamma solo motori piccoli e non particolarmente potenti, perché la Casa ha deciso di sacrificare le prestazioni per privilegiare il contenimento dei consumi
La curiosità: il nome “Cactus”, già usato da alcune concept car, è stato scelto perché il cactus è una pianta che beve poco ed è resistente 
Principali concorrenti: le berline di segmento C (Volkswagen Golf, Ford Focus, Peugeot 308…) da cui si distingue però per un’aspetto più da crossover
Varianti di carrozzeria: solo con cinque porte (e cinque posti)

Dimensioni: lunghezza 4,16 metri, larghezza 1,73 m, altezza 1,48 m, passo 2,6 m

Motori a benzina: tre cilindri 1.2 aspirato da 82 CV o turbo da 110 CV

Motori diesel: quattro cilindri da 92 e 100 CV
Cambio: manuale o automatico
Trazione: anteriore

Consumi ed emissioni:  per ora è stato dichiarato il consumo della versione diesel meno potente, 3,4 litri/100 km (89 g/km di CO2)
Produzione: in Spagna, a Madrid
Prezzi: non sono ancora stati annunciati. Saranno proposte innovative formule di acquisto, ispirate al mondo degli operatori di telefonia mobile, fra cui quelle “all inclusive” e “a consumo”, cioè basate sui chilometri percorsi

In vendita: dalla fine dell’estate 2014
 

Articolo Precedente

Nuova Cherokee, la prima Jeep su base Fiat. E anche il diesel è tutto italiano

next
Articolo Successivo

Motori, mondiale SuperBike: il futuro delle derivate di serie parte da Pescara

next