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Un osservatorio permanente sulla giurisdizione. E’ questo il nuovo organo consultivo promosso dal Consiglio nazionale forense, e previsto nella riforma dell’ordinamento professionale degli avvocati nel 2012. Raccolta dei dati, rielaborazione e diffusione per migliorare l’efficienza della giustizia è questo lo scopo principale dell’osservatorio. L’Italia per la lunghezza dei processi è il fanalino di coda di molte classifica internazionali. “Eppure – afferma a Roma alla Camera dei deputati alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa – ci siamo basati su quei dati per riformare il sistema dal 2005 ad oggi, e la giustizia è peggiorata. I costi – continua Alpa – sono aumentati, il servizio è rimasto lo stesso”. Alla fine il saldo secondo l’avvocatura è negativo. La durata del processo di primo e secondo grado è aumentata di circa 2 anni dal 2005 al 2011. I costi d’accesso sono lievitati del 55,62% per il primo grado, del 119,15% in appello e del 182,67% in Cassazione (contributo unificato pagato dal 2002 al 2012). “Noi avvocati abbiamo un dialogo difficile con il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, ma vorremmo cooperare e metterci a disposizione - afferma ancora Alpa – non vogliamo una giustizia di classe a cui possono accedere soltanto i più ricchi”. Un’altra proposta del governo che fa storcere il naso agli avvocati e si aggiunge all’accorpamento dei tribunali da loro tanto contestata è quella delle motivazioni dei giudici a pagamento. “In base a questa legge delega che dovrà essere presentata alla Camera - spiega il presidente – il giudice emette la sentenza, ma non ha più l’obbligo di motivarla, se non a pagamento. Tutto ciò è incostituzionale e lede il diritto di difesa” di Irene Buscemi