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Ravenna, il sindaco Pd: “Via le slot machine dalle Case del Popolo”

Il primo cittadino, già in prima linea nella battaglia per chiedere la sostituzione della mini Imu con una tassa sull'azzardo, provoca i colleghi di partito e chiede un intervento per cambiare le norme che regolano il gioco a livello locale
Ravenna, il sindaco Pd: “Via le slot machine dalle Case del Popolo”
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Quella di chiedere al partito di togliere le slot machine dalle Case del Popolo è l’ultimo, quasi obbligato, passo della battaglia del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci contro il gioco d’azzardo. Appena due settimane fa, in conferenza stampa, gli era stata fatta la domanda sul tema ma lui non si era sbilanciato: “Dovete chiederlo al segretario del Pd, io faccio il sindaco”. Ora che “da iscritto” ha fatto anche questa richiesta al suo partito, potrà sostenere che nessuno lo possa accusare di incoerenza quando, come annunciato in mattina, entro il 30 marzo proporrà le nuove regole comunali sul gioco. Secondo il primo cittadino della città romagnola, ci sono “lobby potentissime” che impongono allo Stato una “legislazione che, per educazione, definisco carente”. E quindi, ha detto ancora Matteucci, “bisogna battersi con la gentilezza di un bulldozer per ottenere nuove regole e nuove tasse sul gioco d’azzardo”. E’ per questo che sta studiando vari provvedimenti: limitazione degli orari delle sale giochi, stop alla pubblicità e divieto d’utilizzo del wi-fi pubblico per giocare on line.

Non solo: “Sto facendo”, dice, “studiare le possibilità che ha un Comune in relazione alla fiscalità locale e quelle che ha, con gli strumenti urbanistici, di vietare la presenze di sale gioco d’azzardo in determinate zone”. L’esempio fatto per primo è quello più caldo della città romagnola: la zona stazione ferroviaria. La battaglia di Matteucci contro il gioco è iniziata in concomitanza con quella contro la “mini-Imu”. Il sindaco proponeva appunto di sostituire le entrate di questa tassa stangando il gioco d’azzardo. Il tutto riassunto nello slogan “No Imu Sì Tassazzardo“, che tuttora campeggia nella bacheca Facebook del primo cittadino romagnolo, finito più volte sulle tv nazionali nelle ultime settimane. L’ultima apparizione a UnoMattina, la settimana scorsa. Il sindaco ha parlato di una “vergogna nazionale” ricordando i dati sul gioco: “In dieci anni hanno decuplicato il giro d’affari e le tasse sul settore sono diminuite del 200 per cento”. Matteucci ha assicurato anche di avere tantissimo sostegno: “Non riesco a rispondere a tutte le mail, gli sms e altri messaggi che mi arrivano”. Il ministro degli Enti Locali Graziano Delrio gli ha garantito l’apertura “di un tavolo di confronto sul gioco d’azzardo” che permetta di arginare le patologie e riveda il prelievo fiscale. La battaglia del sindaco è quindi aperta su tre fronti: nazionale, locale e, da oggi, anche quello del partito.

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