Continua la battaglia sulla mini-Imu 2013 del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, assieme all’Anci Emilia Romagna. È una lotta contro il governo che ha lasciato ai Comuni l’incombenza del prelievo della tassa ed è un monito rivolto ai suoi colleghi di partito, il Pd, che fanno parte dell’esecutivo come Graziano Del Rio, ministro agli Affari regionali. Proprio lui, ex presidente Anci, ora dall’altra parte della barricata, aveva avuto modo di commentare la proposta dei sindaci emiliano romagnoli di sostituire l’Imu con una tassa una tantum di 350 milioni sul gioco d’azzardo, dicendo che non c’era più il tempo per intervenire in tal senso. Si tratta insomma, per il ministro, di problemi tecnici dovuti alla tempistica.

“Altro che problemi tecnici – commenta Matteucci. Qui c’è il muro delle lobbies“. E l’appello il primo cittadino lo rivolge proprio ai suoi, per non perdere l’occasione di fare della lotta al gioco patologico un tema centrale dell’agenda del Pd: “Deputati! Deputati della maggioranza! Deputati del mio partito, su un po’ di coraggio: lo so che ci sono le lobbies del gioco d’azzardo, ma voi siete parlamentari della Repubblica!”.

Poi a essere chiamato in causa è il segretario dei democratici, al quale si chiede di prendere una posizione netta, come quella assunta di fronte al pasticcio dell’aumento in busta paga ai dipendenti dell’istruzione: “Ci vuole un intervento p-o-l-i-t-i-c-o a piedi uniti di Matteo Renzi. 
Come per i 150 euro per gli 80000 insegnanti? Sì proprio cosi”. È proprio Renzi che Matteucci si augura di potere ringraziare; per ora quel “grazie” si sente di dirlo solo a Grillo e Vendola. M5S e Sel infatti non hanno tardato a fornire il loro endorsement sulla proposta dei sindaci per dare respiro ai contribuenti in un gennaio tutt’altro che privo di appuntamenti col fisco.

Giovanni Paglia, capogruppo Sel in commissione Finanze alla Camera, dichiara di aver condiviso “dal primo momento l’appello dei sindaci dell’Emilia-Romagna per l’introduzione di un prelievo straordinario sul gioco d’azzardo che evitasse ai cittadini di dover pagare la mini-Imu di gennaio”. Il Movimento di Grillo, con prima firmataria Maria Elena Spadoni, ha presentato sul tema un emendamento alla Camera.

Forte dell’appoggio e dell’eco che la proposta ha avuto, Matteucci torna alla carica contro “un governo che ha creato un caos totale sulle tasse per la casa“. “La Legge, l’articolo 52 del decreto legislativo 446/1997 -precisa- consente, oltre ogni interferenza indebita del Ministero dell’economie e delle finanze, che ogni Comune decida sulla base dei propri regolamenti ed esigenze, se confermare al 24 gennaio o posticipare al 16 giugno il pagamento della rata Imu prima casa. Di conseguenza e logicamente ogni Comune sta assumendo le proprie determinazioni. Viceversa, i Comuni dell’Emilia Romagna sono uniti e compattissimi nel chiedere al Governo modifiche a Imu e Iuc e a pretendere dall’Anci nazionale un’iniziativa molto più incisiva in questa direzione”. 

“Io -continua il sindaco esponendo i provvedimenti presi a Ravenna- non dispero e combatto. Ho puntato i piedi e ho rinviato il saldo della rata per due motivi. In questo mese di gennaio aumenta il prezzo della benzina, dei pedaggi autostradali e di troppe spese postali. Entro il 30 gennaio va versata l’imposta di registro sugli affitti, sempre in gennaio bisogna pagare l’acconto Irpef e Irap. Poi c’è il canone Rai: 113,5 euro, poi il bollo auto. Mi sembra che basti, che sono pochi soldi, come ha detto Saccomanni!?”. “Ribadisco dunque – conclude – che con una delibera della giunta di venerdì 10 gennaio il Comune di Ravenna ha posticipato al 16 giugno il pagamento della mini Imu prima casa. Ovviamente i cittadini non rischiano di incorrere in alcuna sanzione”.

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