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Forconi, poliziotto Ugl: “Pronto a togliermi il casco e manifestare con i cittadini”

Il segretario generale del sindacato della provincia di Ferrara e vicario regionale per l'Emilia Romagna del sindacato di destra ha comunicato di essere solidale con chi protesta nelle piazze e ha inviato ai giornali una copia della sua tredicesima per denunciare le difficili condizioni economiche delle forze dell'ordine in Italia
Forconi, poliziotto Ugl: “Pronto a togliermi il casco e manifestare con i cittadini”
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“Io non ho paura, io mi tolgo il casco e mi metto dalla parte dei manifestanti”. È un poliziotto a parlare. Un rappresentante sindacale. Che si firma con nome e cognome. E, a corredo, presenta la sua tredicesima. Lui è Fabio Zaccarini, segretario provinciale generale di Ferrara dell’Ugl Polizia di Stato e segretario regionale vicario per l’Emilia Romagna.

Zaccarini dice senza mezzi termini che, se dovesse trovarsi nelle situazioni di Torino e Genova, lui farebbe senza esitazione il gesto tanto applaudito dal popolo dei forconi. “Io non ho paura – spiega in una lettera -, io mi tolgo il casco come i miei colleghi e mi metto dalla parte dei manifestanti. Quelli buoni. Noi siamo cittadini come gli altri, offesi e bistrattati molto più di altri”.

Un poliziotto-cittadino che oggi è sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio alla Polizia Stradale, arruolato il 19 luglio 1995 e che, “dopo 18 anni e mezzo di onorato servizio, in cui la mia amministrazione mi ha sbattuto a destra e sinistra, dopo 18 anni e mezzo di servizi esterni in mezzo alla nebbia, al gelo, alla neve, al caldo torrido, mi ritrovo a percepire una tredicesima degna di un paese del terzo mondo”.

Il segretario Ugl fa sue le ragioni del movimento dei forconi e afferma che “non posso pensare che un governo, sebbene non eletto, sebbene dichiarato illegittimo da un tribunale della Repubblica Italiana, possa accettare uno scempio simile. Io vivo per lo Stato e forse, morirò per lo Stato. E questa vergogna deve essere denunciata. E continuiamo a fare il nostro dovere consci del giuramento che facemmo”. A protestare non è solo il sovrintendente Zaccarini. È il segretario Ugl, che dice di parlare a nome del suo sindacato. E si chiede “come si fa ad accettare uno Stato che permette alle società di gioco d’azzardo di non pagare 90 miliardi di euro di tasse, come si fa ad accettare uno Stato che ripudia la guerra, e poi compra caccia bombardieri per 30 miliardi di Euro, come si fa ad accettare uno Stato che finanzia missioni in Afghanistan e come si fa ad accettare uno Stato che non paga lo Stato? Come si fa a restare zitti e non indignarsi? Io non ci riesco. Noi non ci riusciamo. L’Ugl Polizia di Stato sono anni che denuncia questa situazione di deriva totale della Polizia di Stato, deriva della quale solo ora i nostri vertici sembrano accorgersi”.

Ecco allora che come  “segreteria di Ferrara” Zaccarini lancia “l’allarme che comunque è nazionale e che raggiunge ogni lato della nostra penisola. E’ ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità, ed è ora che ognuno faccia il suo e si rimbocchi le maniche. Si lascino da parte per una volta gli interessi di partito e si rifaccia l’Italia, partendo da chi, per l’Italia, ci muore”.

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