Silvio Berlusconi “avrebbe dovuto essere più ‘cattivo’, deciso, cinico. Paga anche oggi il non essere stato così”. Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, intervistato al convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria, commenta la decisione “aberrante” dei giudici della Corte di Appello di Milano, che hanno stabilito due anni di interdizione dai pubblici uffici per l’ex premier. E ritiene che l’eccessiva ‘bontà’ dell’ex premier sia stato uno dei suoi errori da politico. Il Cavaliere, ha detto, è “un imprenditore accentratore, sicurissimo di sé”, in politica, invece, “non è stato così accentratore, ‘despota’”. Un comportamento che, anche nella sentenza di oggi, non ha pagato. 

Confalonieri, poi, ricorda di essersi opposto alla discesa in campo di Berlusconi in politica venti anni fa perché, aggiunge, “vedevo quello che sarebbe successo, i magistrati. Però sottovalutavo”. Per lo stesso motivo, l’idea di Marina Berlusconi in politica non gli piace “per niente”. “Poveretta – dice – perché farle passare un calvario come è successo al padre?”. Inoltre smentisce che la figlia del Cavaliere stia pensando a questa ipotesi. Sulla sentenza di oggi, poi, Confalonieri scherza: “‘Diamoci un taglio’ – dice leggendo lo slogan alle sue spalle – si vede che l’hanno ascoltato” riducendo gli anni di interdizione “da cinque a due”. 

Nel corso del Convegno, il presidente di Mediaset ha anche spiegato che, tra i politici del centrosinistra, “D’Alema mi piace”. Renzi, però, “parla bene, e questo è importante per fare politica oggi”, mentre Cuperlo “è intelligente. Le persone ci sono. Il Pd ha ancora una tradizione di partito che forse manca alla destra”.

 

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