Nessun accordo tra il presidente americano Barack Obama e i repubblicani, mentre si sta avvicinando il default che deve scattare il 17 ottobre. “Siamo incoraggiati dai progressi al Senato, ma al momento siamo lontani da un accordo” sul debito. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca. “Come ci dicono gli analisti, l’economia americana sta già pagando un prezzo per il mancato accordo su debito e shutdown“, ha dichirato il portavoce della Casa Bianca, esortando il Congresso ad agire subito e risolvere questi due delicati problemi. Barack Obama incontrerà oggi i leader Democratici della Camera dei Rappresentanti. Lo ha annunciato la Casa Bianca, subito dopo avere bocciato l’ultima proposta avanzata dai Repubblicani alla Camera per mettere fine allo shutdown e scongiurare il rischio default. “La legge della Camera serve a far felici un piccolo gruppo di estremisti del Tea Party. E’ tempo che la Camera segua il Senato, dove i negoziati sul debito stanno andando avanti in buona fede”, così la Casa Bianca. C’è lo stallo anche in Senato, che ha presentato una proposta parallela a quella della Camera. Lo ha detto il leader dei democratici in Senato Harry Reid ai senatori democratici. Reid avrebbe detto che il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, si è allontanato dall’intesa e le trattative sono al momento concluse. A riferirlo è stato il senatore democratico Chris Coons.

I repubblicani alla Camera hanno fatto sapere oggi di intendere presentare una misura separata da quella del Senato. Il piano prevede ampie modifiche alla riforma sanitaria voluta da Barack Obama. Questa ipotesi è stata ripetutamente respinta nelle scorse settimane dai democratici, che non intendono accettare uno stravolgimento della riforma. Secondo il progetto dei repubblicani il governo federale potrebbe riprendere le normali attività fino al 15 gennaio in base a un piano di spesa e il tetto del debito verrebbe innalzato fino all’inizio di febbraio. La legge vorebbe escludere dai benefici della riforma sanitaria il presidente, il vicepresidente, i componenti della Camera, del Senato e i ministri del governo, oltre a rafforzare le verifiche per le persone che richiedono sussidi. Misura, quest’ultima prevista anche dal provvedimento al vaglio del Senato. Si tratta di una proposta ispirata chiaramente dagli umori presenti nell’elettorato vicino al Tea Party.

Eppure i repubblicani alla Camera Usa sembrano non aver raggiunto il sostegno necessario, da parte dei membri più conservatori, a un piano di compromesso con cui mettere fine allo shutdown ed evitare il default. Lo speaker della Camera Usa, il repubblicano John Boehner, dice di “star tentando di trovare una via” su shutdown e tetto del debito, ma che “non ci sono state decisioni su cosa fare esattamente”. Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa, in cui ha aggiunto: “Ci sono molte opinioni su quale direzione si debba prendere”. Ha aggiunto, parlando a fianco di altri politici del Gop, che la loro proposta si concentra sulla “equità per il popolo americano sotto l’Obamacare“. Boehner avrebbe stabilito di prendere tempo, evitando di mettere ai voti la sua proposta, perché ha verificato di non avere abbastanza voti per farla passare. Ciò vuol dire che sarebbero tanti i deputati repubblicani non disponibili a votare una norma che fa felici gli esponenti del Tea Party ma rischia di portare il Paese al default. 

Dura risposta del senatore repubblicano John McCain al leader della maggioranza democratica al Senato Usa Harry Reid, secondo cui la legge proposta dai repubblicani alla Camera “non può passare al Senato e non passerà”. McCain ha criticato Reid e gli ha chiesto di considerare gli sforzi della Camera come autentici e in buona fede. “Sappiamo che avete il coltello dalla parte del manico. Non è tempo di cercare una via di uscita?”, ha detto McCain.

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