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Lamezia Terme, muore il terzo operaio ferito per l’esplosione in raffineria

La vittima di 47 anni è deceduta la mattina del 13 settembre in ospedale, dopo aver riportato ustioni gravi su tutto il corpo. Due altri operai sono morti al momento dell'incidente avvenuto in uno stabilimento dell'azienda Ilsap Bioporo. La Procura ha aperto un fascicolo
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Sale a tre il bilancio delle vittime dell’incidente causato da un silos esploso in uno stabilimento industriale di Lamezia Terme (Catanzaro). Enrico Amati, 47 anni, di Sinalunga (Siena), rimasto gravemente ferito nell’esplosione non ce l’ha fatta. E’ scomparso stamattina nell’ospedale di Catanzaro, secondo quanto riferiscono i vigili del fuoco di Lamezia.  La tragedia è avvenuta giovedì, 12 settembre, nell’area industriale di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Le altre vittime sono Alessandro Panella e Daniele Gasbarrone, entrambi di 33 anni, entrambi saldatori, originari di Velletri e Latina. I due sono stati investiti da una fiammata improvvisa mentre erano impegnati nella manutenzione dell’impianto. L’azienda dove è avvenuto l’incidente, la Ilsap Biopro di San Pietro Lamentino, si occupa di trasformazione di oli combustibili: produce oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel.  I vigili del fuoco stanno perciò accertando la natura dei gas che si sono liberati nell’aria, per evitare la diffusione di sostanze pericolose.

Secondo una prima sommaria ricostruzione, i tre operai si trovavano sul cestello sorretto dalla gru quasi alla sommità del silos per trasformare la struttura da contenitore di passaggio a contenitore di stoccaggio. Improvvisamente, per cause che devono essere accertate, gli operai sono stati investiti dall’esplosione e dalla fiammata. Due dei tre, ustionati, sono stati sbalzati nel vuoto. Il terzo operaio è stato trovato nel cestello. Il ferito è stato portato con l’elisoccorso all’ospedale di Catanzaro con ustioni sul 90% del corpo. Dove è deceduto il giorno dopo.

Il sostituto procuratore di Lamezia Terme Luigi Maffia è arrivato sul posto poche ore dopo l’accaduto e ha deciso di aprire un’inchiesta per ricostruire la dinamica dell’incidente e individuare le responsabilità del caso. Nelle prossime ore la fabbrica sarà posta sotto sequestro. La Cgil ha convocato per il 13 settembre “un presidio silenzioso nell’area industriale di Lamezia Terme, con le bandiere del sindacato listate a lutto”. “Il lavoro serve a campare, non a morire”, si legge in un comunicato del sindacato. “La Cgil è pronta a costituirsi parte civile in un eventuale processo penale”. Alle famiglie delle vittime ha espresso il proprio cordoglio anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha anche fatto sapere che “continua a seguire le condizioni di salute dell’altro operaio rimasto ferito”. Alle condoglianze del Capo dello Stato si aggiungono quelle del presidente del Lazio Nicola Zingaretti, che ha espresso la propria vicinanza alle famiglie dei due operai, originari della propria regione.

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