Non è la prima volta che su facebook ad esempio leggo lo status polemico o forse dolente o forse amaro – o tutto insieme – dello scrittore Christian Raimo. Il destinatario è il giornalista Luca Telese. Desumo ci sia stata un’amicizia tra i due (casomai c’è ancora?), ad ogni modo l’esperienza di Pubblico, nello specifico dell’allegato letterario “Orwell”, credo che abbia cambiato parecchio le cose. Non è questo il punto, non sono affari miei. Il punto è lo status di Christian Raimo, il più recente, in cui si invita Telese in poche parole a pagare tutti i sospesi dei suoi ex collaboratori, Raimo compreso, utilizzando i soldi guadagnati con “Matrix”.

Tre mesi di collaborazione ai tempi di Orwell con esiti fallimentari. Pazienza. Stamattina nell’edizione cartacea del Fatto si riferisce ampiamente. Dunque, il quotidiano Pubblico muore, sicché anche Orwell, peccato, doveva essere negli intenti il giornale dei primi e degli ultimi (ma come si fa? Delle due l’una, vabbè), un battage avveniristico – ricordo – informava sulla nascita di un giornale a dir poco sovversivo, nel senso che avrebbe raccontato cose che noi umani eccetera. Tre mesi e stop. Ottimi scrittori nella redazione di “Orwell”, Telese non paga (dai Telese pagali e basta, nda).

Sui social network da ieri è in corso una specie di sollevazione, il nuovo conduttore di “Matrix” si è tirato dietro la disapprovazione di molti giovani intellettuali, autori apprezzati come Raimo appunto, ottimi blogger, collettivi come Scrittori Precari. Peccato, davvero. Telese chiudi la questione, paga e basta. E’ un mantra, ma guarda Telese che su facebook o twitter già lo è: T-e-l-e-s-e-c-a-c-c-c-i-a-f-u-o-r-i-i-s-o-l-d-i (da ripetere un paio di volte).

Per giunta tutto questo succede proprio quando la perplessità di altri sulla scelta del giornalista e cioè il passaggio alle reti Mediaset (Telese a “Matrix” non è un ossimoro, non esistono più gli ossimori di una volta) si manifesta con una certa veemenza; Telese su Twitter promette: “Non cambio nessuna linea, nel bene o nel male mantengo la mia”. Ok, bravo, non è un cambio di casacca,intanto gli scrittori dall’altra parte del social esortano sempre più pressanti: Telese paga. E dai Telese, paga.

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