Quest’anno l’Isola d’Elba affronterà l’estate avendo a disposizione soltanto cinque Vigili del fuoco. La squadra aggiuntiva che solitamente viene inviata per i mesi estivi nelle isole toscane (ed è prevista dall’accordo siglato tra Ministero dell’Interno, Regione Toscana e dipartimento regionale dei Vigili del Fuoco), è stata assegnata al Giglio e a Capraia escludendo l’Elba, la più grande delle isole dell’arcipelago toscano.

Ad oggi gli unici pompieri presenti sull’isola per garantire il pronto intervento sono quelli già presenti tutto l’anno nel comune di Portoferraio. Cinque uomini dell’emergenza per un’isola che conta otto comuni, abitata durante l’inverno da trentamila persone e che d’estate vede crescere in maniera vertiginosa il numero delle presenze: a causa dei flussi turistici la popolazione raggiunge i trecento mila abitanti. 

“La mancanza di una squadra di rinforzo allunga – spiega Massimilano Berti, responsabili Usb dei Vigili del fuoco di Livorno:  molto i tempo di intervento qualora si verificasse la necessità di intervenire contemporaneamente su due emergenze. Gli incendi della vegetazione boschiva sono di competenza delle regioni. In Toscana si lavora molto con le squadre di volontari delle Province: all’Elba sono presenti 20 volontari in servizio attivo, di questi quattro squadre fanno parte dell’amministrazione provinciale mentre gli altri provengono da varie associazioni di volontariato (Misericordia, Anpas e altre). Fino a qualche anno fa la Regione stipulava una convenzione anche con i Vigili del fuoco per quanto riguarda l’intervento sugli incendi boschivi ma ora, a causa dei tagli alle regioni, all’Elba non vengono più mandati rinforzi. In caso di incendio boschivo, se c’è la necessità, i vigili – prosegue Berti – affiancano il lavoro dei volontari, anche perché è nostro compito contenere i danni a persone e abitazioni ma se dovesse verificarsi un’altra emergenza la squadra di Portoferraio si troverebbe davvero in difficoltà a dover coprire due situazioni differenti contemporaneamente”.

E non è tutto. “Secondo il decreto legislativo numero 217 del 2005 le squadre di intervento dei Vigili sono di due livelli: composte da cinque persone (squadra minima ) oppure da sette. – continua Berti – Ed è la squadra da sette o più persone che ha in dotazione l’autobotte o l’autoscala. All’Elba la squadra è da cinque e in teoria non prevede la presenza di mezzi d’appoggio ma di fatto opera come se fosse composta da sette elementi. Per le emergenze che lo necessitano si esce con l’autobotte, trasgredendo di fatto a una legge dello Stato pur di garantire il soccorso ai cittadini. Per questo chiediamo che vengano integrate quattro persone al distaccamento di Portoferraio. Incendi a parte, per qualsiasi calamità l’Elba è abbandonata a se stessa”.

Cinque pompieri per tutta l’isola sono troppo pochi anche per i sindaci dell’isola toscana. “Questa scelta di effettuare tagli orizzontali ci preoccupa molto. Anni fa nel periodo estivo l’Elba era uno dei luoghi più roventi d’Italia, poi si è lavorato moltissimo sulla prevenzione – afferma il sindaco del comune di Portoferraio Roberto Peria – ora temiamo che si vanifichi il prezioso lavoro di contenimento incendi svolto dai vigili. L’isola è cresciuta molto per quanto riguarda la formazione di volontari e la prevenzione ma mi spaventa constatare che a fronte dei miglioramenti fatti si abbassi la guardia. Questa non è mai una buona norma”.

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