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Regione Lombardia, disoccupati alla “scuola” di un condannato per armi

La Job Solutions è una società di formazione accreditata al Pirellone, che impartisce corsi spesso obbligatori per legge. Uno dei suoi soci, Pietro Guarino, ha patteggiato un anno e otto mesi nell'ambito di un'inchiesta di 'ndrangheta che coinvolgeva anche alcune coop di servizi che lavorano per Esselunga. Legami che ora rispuntano
Regione Lombardia, disoccupati alla “scuola” di un condannato per armi
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A Milano, in una tranquilla strada alberata si trovano gli uffici di Job Solutions, società che si occupa di formazione e riqualificazione professionale.  Una delle tante realtà cresciute all’ombra di un business – i corsi di formazione – che con la crisi è letteralmente esploso: basti pensare che per accedere alla cassa integrazione in deroga i lavoratori sono obbligati dalla legge a frequentare dei corsi, pena la revoca dell’ammortizzatore.  Job Solutions, però, può vantare due peculiarità: la prima è che si tratta di una srl accreditata presso l’albo della Regione Lombardia, quindi “certificata” per svolgere corsi e ricevere finanziamenti dal fondo sociale europeo; la seconda riguarda l’elenco dei suoi soci. Qui, con una quota del 16% del capitale sociale (la più significativa) troviamo Pietro Guarino, vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie.

Di lui si è occupato il sostituto procuratore della Dda di Milano, Mario Venditti, nell’ambito dell’inchiesta “Isola”, che ha smantellato la ‘ndrina dei Paparo infiltratasi negli appalti dell’alta velocità e della logistica nell’hinterland milanese. Guarino, originario di Isola di Capo Rizzuto (Crotone) è cognato del presunto boss Marcello Paparo, condannato in secondo grado a 12 anni e  7  mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso. Vincenzo Guarino, suo fratello, è stato socio dei Paparo nel consorzio Ytaka, gruppo di cooperative che la ‘ndrina voleva imporre a Sma ed Esselunga per il movimento merci nei magazzini nel Nord Italia. Intercettato, Pietro Guarino è stato incastrato da una Smith & Wesson calibro 38 con matricola abrasa, custodita nel ristorante “La taverna dell’Isola”, che gestiva con il fratello a  Nord di Milano. L’arma era stata trovata a casa di una dipendente, ma le intercettazioni parlavano chiaro: i veri proprietari erano i fratelli Guarino, che avevano chiesto alla donna di «far sparire quella cosa là».

Nel 2009, infatti, Pietro patteggerà davanti ai giudici di Monza un anno e otto mesi per detenzione illegale di arma da fuoco. Condanna che dovrebbe impedire alla Job Solutions, di cui Guarino è il maggiore azionista, di essere “sponsorizzata” dalla Regione Lombardia. Invece, il 25 gennaio 2011 l’srl viene iscritta nell’Albo regionale per l’erogazione dei servizi di istruzione e formazione professionale. Eppure, per ottenere l’accreditamento – che dà accesso ai fondi pubblici – la società avrebbe dovuto esibire precisi “requisiti di onorabilità”, tra cui l’assenza di condanne penali e di carichi pendenti da parte dei rappresentanti o degli altri organi societari.

Evidentemente, Job Solutions è sfuggita ai controlli della Regione, e non solo in questa occasione. Qualcuno ricorderà la vertenza dei facchini del magazzino Esselunga di Pioltello, a sud di Milano: nel 2011 avevano condotto una dura lotta per rivendicare condizioni di lavoro più umane e rispetto dei diritti sindacali. Risultato: in 25 erano stati licenziati dalle cooperative presso cui erano impiegati (ovvero Asso, Sgi e Apollo, riunite nel consorzio Safra). Scattato il ricorso, il giudice del lavoro ne aveva reintegrati sedici; ciononostante, nessuno di loro è mai rientrato sul posto di lavoro, perché nel frattempo era stata richiesta la cassa integrazione in deroga per tutti.

È a questo punto che entra in gioco Job Solutions: per sbloccare i soldi degli ammortizzatori, le cooperative annunciano agli operai che dovranno seguire dei corsi di formazione: «I lavoratori in Cig in deroga hanno l’obbligo di rivolgersi agli enti accreditati nell’Albo di Regione Lombardia al fine di attivare le procedure per un percorso di politiche attive […]. Alla luce di quanto sopra, la scrivente ha cercato di agevolarla individuando un ente accreditato che si occuperà di contattarLa per procedere con l’avvio del percorso di formazione/riqualificazione». L’ente indicato è, guarda caso, Job Solutions Srl. Una coincidenza che non sfugge ai 16 “reintegrati”, visto che la persona che propone il corso – ovvero Guido Crivellin, contabile del consorzio Safra – è anche uno dei proprietari dell’ente di formazione, insieme a Pietro Guarino.

I sedici, però, rifiutano la Job Solutions e si rivolgono altrove. I loro colleghi – ben 250 lavoratori – saranno invece “assegnati” all’ente  di Guarino. Senza contare la discutibile qualità della formazione offerta: secondo le testimonianze raccolte, la maggior parte dei lavoratori sarebbe stata costretta a seguire dei corsi di italiano della durata totale di 12 ore. E anche la cassa integrazione sembra evidenziare irregolarità: la cooperativa Apollo in primavera è stata liquidata, e dal febbraio 2013 gli operai sono stati riassorbiti nella nuova cooperativa “Oriente”, subentrata nell’appalto Esselunga. Ciononostante, la cig non è stata interrotta, e i lavoratori hanno continuato a percepirla come nulla fosse. Fatti sui quali i 16 “ribelli” hanno cercato più volte chiarimenti: «Abbiamo preso diversi appuntamenti con i funzionari regionali e con l’Inps», racconta uno dei lavoratori; «ogni volta, però, l’incontro veniva rinviato o cancellato all’ultimo minuto». 

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