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Politica - 14 Luglio 2013
La sindaca leghista di colore: “Calderoli su Kyenge? Uscita stupida e infelice”
La Playlist Politica
- 16:09 - Scannapieco presiede a Helsinki assemblea Cdp europee
Helsinki, 20 set. - (Adnkronos) - Sotto la presidenza di Dario Scannapieco, Amministratore Delegato del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP), a Helsinki si riunisce la trentaduesima Assemblea Generale di Elti, l’associazione degli Istituti Nazionali di Promozione europei, in un incontro che punta a confermare l’impegno del network nato nel 2013 per favorire la crescita del Continente promuovendo le istanze degli investitori di lungo termine.
Come testimoniato anche nelle pagine del recente report sulla competitività presentato da Mario Draghi, gli Istituti Nazionali di Promozione avranno un ruolo sempre più centrale nel promuovere uno sviluppo sostenibile in Europa, anche attraverso un rafforzato dialogo con la nuova Commissione Europea. In questo contesto - si sottolinea in una nota - Elti (European Long Term Investors Association) ha dimostrato di essere molto più di un semplice network che riunisce le varie CDP europee e nel primo anno di presidenza di Scannapieco, eletto nel luglio 2023, ha visto crescere i finanziamenti dei propri membri a progetti green e social ad oltre 125 miliardi di euro, rispetto ai 100 miliardi del 2022. Un segnale forte della direzione presa dall'associazione, che contribuisce sempre di più agli obiettivi dell’Unione Europea, coniugando transizione ecologica e sviluppo economico.
Per il futuro, “abbiamo stabilito una tabella di marcia precisa”, ha dichiarato il Presidente di ELTI, Dario Scannapieco: “continueremo ad intensificare il coordinamento tra i vari istituti nazionali di promozione al fine di prendere decisioni di investimento coraggiose nei settori strategici e aumentare le opportunità di co-investimento in start-up, scale-up e aziende high-tech. ELTI sarà al fianco delle istituzioni europee per un’Europa sempre più competitiva, grazie al contributo dei propri membri che conoscono a fondo i mercati dei propri Paesi e al contempo sostengono la crescita di lungo periodo del nostro Continente”.
Tra i traguardi già raggiunti dall’Associazione, anche grazie a un proficuo dialogo con le Istituzioni EU, c’è la proroga dei termini per l'implementazione delle operazioni del programma InvestEU a valere sul budget Next Generation EU, una delle principali iniziative per sostenere gli investimenti nel Continente. A questo si aggiunge l’ampliamento della base associativa, che proprio durante l’Assemblea Generale tenutasi nella capitale finlandese ha visto l'ingresso di nuove istituzioni: la danese EIFO e la rumena BID.
Un processo in crescita che mira a rafforzare l’influenza di ELTI in tutta Europa, estendendo allo stesso tempo la sua capacità di mobilitare risorse e investimenti in settori cruciali. Con gli attuali 33 membri, ai quali si aggiungono la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) in qualità di osservatori permanenti, ELTI è oggi una rete che gestisce asset per quasi 2.800 miliardi di euro, un potenziale che la rende uno strumento fondamentale per il futuro del Continente.
- 16:09 - Scannapieco presiede a Helsinki assemblea Cdp europee
Helsinki, 20 set. - (Adnkronos) - Sotto la presidenza di Dario Scannapieco, Amministratore Delegato del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP), a Helsinki si riunisce la trentaduesima Assemblea Generale di Elti, l’associazione degli Istituti Nazionali di Promozione europei, in un incontro che punta a confermare l’impegno del network nato nel 2013 per favorire la crescita del Continente promuovendo le istanze degli investitori di lungo termine.
Come testimoniato anche nelle pagine del recente report sulla competitività presentato da Mario Draghi, gli Istituti Nazionali di Promozione avranno un ruolo sempre più centrale nel promuovere uno sviluppo sostenibile in Europa, anche attraverso un rafforzato dialogo con la nuova Commissione Europea. In questo contesto - si sottolinea in una nota - Elti (European Long Term Investors Association) ha dimostrato di essere molto più di un semplice network che riunisce le varie CDP europee e nel primo anno di presidenza di Scannapieco, eletto nel luglio 2023, ha visto crescere i finanziamenti dei propri membri a progetti green e social ad oltre 125 miliardi di euro, rispetto ai 100 miliardi del 2022. Un segnale forte della direzione presa dall'associazione, che contribuisce sempre di più agli obiettivi dell’Unione Europea, coniugando transizione ecologica e sviluppo economico.
Per il futuro, “abbiamo stabilito una tabella di marcia precisa”, ha dichiarato il Presidente di ELTI, Dario Scannapieco: “continueremo ad intensificare il coordinamento tra i vari istituti nazionali di promozione al fine di prendere decisioni di investimento coraggiose nei settori strategici e aumentare le opportunità di co-investimento in start-up, scale-up e aziende high-tech. ELTI sarà al fianco delle istituzioni europee per un’Europa sempre più competitiva, grazie al contributo dei propri membri che conoscono a fondo i mercati dei propri Paesi e al contempo sostengono la crescita di lungo periodo del nostro Continente”.
Tra i traguardi già raggiunti dall’Associazione, anche grazie a un proficuo dialogo con le Istituzioni EU, c’è la proroga dei termini per l'implementazione delle operazioni del programma InvestEU a valere sul budget Next Generation EU, una delle principali iniziative per sostenere gli investimenti nel Continente. A questo si aggiunge l’ampliamento della base associativa, che proprio durante l’Assemblea Generale tenutasi nella capitale finlandese ha visto l'ingresso di nuove istituzioni: la danese EIFO e la rumena BID.
Un processo in crescita che mira a rafforzare l’influenza di ELTI in tutta Europa, estendendo allo stesso tempo la sua capacità di mobilitare risorse e investimenti in settori cruciali. Con gli attuali 33 membri, ai quali si aggiungono la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) in qualità di osservatori permanenti, ELTI è oggi una rete che gestisce asset per quasi 2.800 miliardi di euro, un potenziale che la rende uno strumento fondamentale per il futuro del Continente.
- 15:58 - Ia, Di Stefano (Giovani Confindustria): "Avrà impatto su competitività nostre imprese"
Roma, 20 set. (Adnkronos/Labitalia) - "L’intelligenza artificiale avrà un impatto sulla competitività delle nostre imprese, occorre quindi lavorare per rafforzare la filiera europea dell’IA che ha ancora delle debolezze, soprattutto in tema di investimenti a confronto con Stati Uniti e Cina. Bisogna costruire un contesto favorevole alla nascita e crescita di applicativi e strumenti che possano competere con i giganti mondiali del tech. In Italia, il Governo ha presentato recentemente la Strategia italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026 che ha individuato alcune linee strategiche di azione, ma soprattutto che ha sottolineato l’importanza di non rimanere indietro. Per l’industria questo è essenziale, perché ormai Industria 5.0 bussa alle porte di tutte le imprese italiane e su questo si gioca la nostra competitività a livello globale". Così Riccardo Di Stefano, presidente Giovani Imprenditori Confindustria.
"Il nodo è l’utilizzo dei dati per una IA a forte declinazione industriale: con i dati possiamo efficientare i processi e arricchire i nostri prodotti, proprio come facciamo col design. L’utilizzo dei dati richiede nuove figure professionali specializzate nel saperli selezionare, interpretare e proteggere, e quindi nuove competenze. Per questo la formazione gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dell’IA, dobbiamo lavorare insieme scuola, università e imprese per un dialogo sempre più proficuo e concreto", conclude.
- 15:58 - Cancro al polmone, 'Esci dal tunnel non bruciarti il futuro' riparte da Padova
Roma, 20 set. (Adnkronos Salute) - Dopo il successo delle passate edizioni, Walce (Women against lung cancer in europe) Aps rilancia per il biennio 2024-25 la campagna itinerante 'Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro'. L'associazione, da sempre in prima linea nella lotta contro le neoplasie polmonari, sceglie Padova come punto di partenza per questa nuova fase dell'iniziativa dedicata alla prevenzione e informazione sui rischi legati al fumo e alla sensibilizzazione e conoscenza del tumore del polmone, rivolta a cittadini, operatori sanitari, media e istituzioni, realizzata con il supporto non condizionato di AstraZeneca. La scelta di ripartire da Padova non è casuale: l'occasione è l'Open day che negli stessi giorni coinvolge i dipartimenti dell'Azienda ospedaliera-universitaria e lo Iov, l'Istituto oncologico veneto. L'obiettivo è rafforzare la sinergia tra strutture sanitarie e clinici impegnati su diversi fronti nella prevenzione del fumo e del tumore polmonare.
Domani e domenica 22 settembre, la centrale Piazzetta Sartori - si legge in una nota - ospiterà un imponente stand a forma di sigaretta, lungo 14 metri e alto 3: un vero e proprio tunnel strutturato al suo interno secondo un percorso multimediale di conoscenza per step sui danni da fumo di sigaretta e sul tumore al polmone, con ingresso libero e gratuito dalle 10 alle 18. I visitatori, accolti da oncologi e pneumologi, oltre a informarsi attraverso i pannelli dell'installazione, potranno rivolgere agli specialisti domande sui danni del tabacco e sui percorsi di disassuefazione, sui fattori di rischio legati al tumore del polmone. Potranno inoltre sottoporsi a un test spirometrico e consultare materiale divulgativo realizzato da Walce Aps. Prevenzione e diagnosi precoce del carcinoma polmonare sono anche gli obiettivi del programma pilota attivo da 2 anni coordinato dalla Risp-Rete italiana screening polmonare, rivolto a tutti i cittadini tra i 55 e i 75 anni, forti fumatori o ex forti fumatori che possono accedere gratuitamente alla Tac spirale a basso dosaggio offerta in 18 centri italiani.
"Parliamo tanto di medicina personalizzata, ma anche la prevenzione dovrebbe seguire lo stesso processo di capillarizzazione, arrivare cioè a tutti, perché è solo così che riusciamo a essere efficaci - afferma Silvia Novello, presidente Walce Aps - In questa prospettiva, attraverso questa campagna, dal 2015 abbiamo diffuso in numerose città messaggi e consigli di prevenzione primaria, a volte anche tornando dove eravamo già stati. Il gran numero di persone che hanno visitato il tunnel, un terzo delle quali giovani, il riscontro ottenuto sui media e sui canali social, le esperienze e le risposte che siamo riusciti a dare sono un importante risultato raggiunto, una tappa in un percorso complesso quale è quello di fare educazione in ambito sanitario e di prevenzione".
Il fumo di tabacco - ricorda la nota - è la prima causa di morte in Europa, con 750mila vite perse ogni anno. In Italia fuma una persona su 4 (24%), percentuale che cresce tra i giovani (30,2%) che usano sigarette tradizionali, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Circa 1 studente su 3 tra i 14 e i 17 anni ha fatto uso nell'ultimo anno di un prodotto a base di tabacco o nicotina. Consumi lievemente maggiori si riscontrano tra le ragazze. I centri antifumo sul territorio nazionale sono in calo, malgrado nel nostro Paese siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93mila decessi l'anno,con costi diretti e indiretti che superano i 26 miliardi di euro.
Dal suo avvio nel 2015, la campagna 'Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro' ha raggiunto 11 principali capoluoghi italiani e 2 grandi capitali europee, accogliendo oltre 16mila visitatori e realizzando quasi 4mila spirometrie. I dati anonimi sui visitatori mostrano un interesse trasversale: i fumatori sono il 32,4%, il 30,3% gli ex-fumatori e il 36,8% i non fumatori, con una leggera prevalenza maschile (57%). Le domande più frequenti hanno riguardato i metodi per smettere di fumare, i rischi del fumo passivo e i tempi necessari per ridurre il rischio di tumore dopo aver smesso. Questi interrogativi testimoniano quanto il tema sia attuale e sentito, anche tra chi non ha mai fatto uso di tabacco.
"L'iniziativa Open day ‘Via Salutis', coordinata dai due Dipartimenti Dsctv e Discog dell'Università di Padova, si inserisce in una progettualità più ampia dell'ateneo patavino, focalizzata alla prevenzione delle principali patologie neoplastiche e di altre patologie croniche derivate da uno scorretto stile di vita - dichiara Federico Rea, direttore divisione Chirurgia toracica e Centro trapianto polmone del Policlinico universitario di Padova - L'evento, in sinergia e con il patrocinio di Walce Aps., affronterà diverse tematiche riguardanti il benessere generale della popolazione e offrirà un panorama delle più innovative strategie terapeutiche per le malattie neoplastiche. In particolare, il tumore del polmone, che è sempre stato considerato un 'big killer', oggi è al centro di una rivoluzione terapeutica per i numerosi farmaci innovativi che offrono notevoli risultati in combinazione con la chirurgia. Allo stesso tempo è necessario promuovere una forte azione per smettere di fumare e quindi riteniamo che far coincidere la prima tappa a Padova della VII edizione della campagna 'Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro' con l'Open day rappresenti una perfetta sinergia di intenti". La campagna, tra settembre 2024 e maggio 2025, dopo la tappa iniziale di Padova raggiungerà altre 6 città: Milano (Mind), Pisa, Pescara, Messina, Taranto e Catanzaro.
- 15:49 - Cancro seno, il giuslavorista: "Rientro al lavoro tutelato da diritti specifici"
Roma, 20 set. (Adnkronos Salute) - "Un paziente con tumore metastatico può rientrare al lavoro e gode di un pacchetto di diritti che sono ispirati all'esigenza di tutelare le condizioni di salute, consentire la partecipazione alla vita lavorativa e l'esercizio della propria professionalità". Così Domenico Tambasco, avvocato giuslavorista, spiega all'Adnkronos i diritti delle persone che possono tornare al lavoro grazie alle nuove terapie oncologiche che portano, se non a guarire completamente, alla cronicizzazione di una malattia come il cancro al seno metastatico. (Video)
"I diritti sono diversi - continua Tambasco - ma quello più importante è il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da full a part time. Questo è previsto nel caso in cui la patologia cronica sia una patologia degenerativa, cioè caratterizzata da un peggioramento progressivo e graduale, e soprattutto sia accertata la patologia e l'invalidità dalla commissione medica presso l'azienda sanitaria territorialmente competente. Al verificarsi di questi due requisiti, sorge quello che non è una facoltà del paziente o del malato, ma - precisa - un vero e proprio diritto a richiedere al datore di lavoro la trasformazione del rapporto di lavoro. E' poi facoltà del datore di lavoro decidere in merito alla quantificazione della riduzione oraria". Un secondo diritto, "anch'esso molto importante laddove le condizioni di salute siano quelle previste dalla legge 104 del 1992 - illustra l'avvocato - è rappresentato dalla concessione di permessi lavorativi, in particolare 3 giorni al mese che possono essere frazionabili in ore, e di 2 ore al giorno, che diventano una se l'orario è inferiore a 6 ore. Inoltre, nel caso di riconoscimento dell'invalidità civile, con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%, è poi possibile beneficiare, anche in maniera non continuativa, di un congedo per un periodo non superiore a 30 giorni, nel corso dell'anno. Sono importanti anche i diritti, sempre previsti dalla legge 104", all'assegnazione "della sede di lavoro più vicina al luogo di residenza, così come il divieto di trasferimento e il divieto" di svolgere "lavoro notturno".
E' molto importante anche "il riconoscimento che la legislazione italiana prevede per i caregiver, cioè coloro che si prendono cura dei pazienti oncologici - precisa Tambasco - che hanno diritto a un congedo straordinario retribuito di 2 anni se sono coniugi, figli, genitori o affini. Infine, ai pazienti è riconosciuta la facoltà di richiedere lo svolgimento del lavoro secondo le modalità di lavoro agile (smart working). Il datore di lavoro ha quindi il dovere, ai sensi articolo 2087 del testo unico della sicurezza, di tutelare l'integrità psicofisica del paziente assegnando le modalità lavorative più idonee, rispetto alle sue condizioni, anche attraverso ragionevoli accomodamenti, come prevede in modo specifico la legislazione antidiscriminatoria. A tal fine potrebbe essere determinante la valutazione del medico competente".
Anche la valutazione e la tutela rispetto ai fattori stressogeni è centrale, come indicato di recente non soltanto dalla legislazione, ma anche dalla giurisprudenza. "Recenti sentenze della Corte di cassazione, anche di qualche mese fa - chiarisce il giuslavorista - hanno individuato l'obbligo non solo alla prevenzione, ma anche al contrasto dei fattori stressogeni. In particolare, la legge italiana (art. 28 comma I del Testo unico sulla sicurezza) prevede l'obbligo, per il datore di lavoro, di fare un'attenta valutazione dei possibili rischi da stress che possono derivare al lavoratore e il dovere della rimozione dei fattori stressogeni. E' un dovere centrale a carico del datore di lavoro che può essere anche sanzionato con il risarcimento del danno".
A tutela poi di eventuali ritorsioni e rappresaglie nei confronti dei lavoratori o delle lavoratrici che siano affetti da gravi malattie, "la legislazione italiana prevede delle tutele incisive - osserva Tambasco - Sempre la legislazione antidiscriminatoria, in particolar modo il Dlgs 216 del 2003, prevede addirittura la nullità assoluta e la rimozione dei provvedimenti, degli atti e dei comportamenti ritorsivi e discriminatori nei confronti di questi soggetti, fino ad arrivare al risarcimento del danno con funzione dissuasiva. Del resto il datore di lavoro ha il dovere di porre in essere" tutto quello che è necessario a livello organizzativo per lo svolgimento del lavoro "in base alle nuove capacità del lavoratore e quindi anche la tutela rispetto a possibili ritorsioni o rappresaglie. Questa tutela deriva dalla normativa europea che è stata poi attuata dalla legislazione italiana".
In questo contesto "sono fondamentali anche misure, a livello regionale, come i bandi per il recupero o l'acquisizione di nuove competenze lavorative, per cambiare le mansioni, e il finanziamento di percorsi di counseling. Il piano di contrasto e di lotta al cancro, ivi compreso ovviamente la forma metastatica - rimarca Tambasco - è una raccomandazione della Commissione europea del 2001 che spinge gli stati membri ad attuare le misure necessarie a consentire la massima integrazione dei pazienti e dei malati oncologici nell'ambito del rapporto di lavoro. Le prassi virtuose sono quindi diffuse nell'Ue grazie soprattutto a un tipo di normativa che cerca di parificare, uniformare, tutti i Paesi - conclude il giuslavorista - nell'ottica unitaria di un contrasto a questo tipo di fenomeno". Approfondimenti sul tema sono disponibili nel sito 'E' tempo di Vita'.
- 15:40 - Open Arms: comune Palermo non si presenta in aula per discussione parte civile
Palermo, 20 set. (Adnkronos) - Il Comune di Palermo, parte civile nel processo Open Arms che vede imputato il ministro Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio, oggi non si è presentato in aula per la discussione delle parti civili. Era stata l'amministrazione guidata dall'ex sindaco Leoluca Orlando a costituirsi parte civile nel processo. Dal 2022 è subentrato Roberto Lagalla.
- 15:32 - Cercapersone e walkie talkie esplosi, Libano nel panico: la reazione della popolazione
Beirut, 20 set. (Adnkronos) - Una psicosi collettiva sta dilagando in Libano dopo le due ondate di attacchi contro Hezbollah con walkie talkie e cercapersone esplosivi che hanno causato decine di morti e migliaia di feriti. L'operazione non rivendicata, ma che in molti hanno attribuito al Mossad, ha anche provocato danni gravissimi agli occhi di molti sopravvissuti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Gli ospedali sono saturi e il Paese - già da tempo alle prese con una devastante crisi economica e politica - è in preda al panico.
I civili sono terrorizzati dal fatto che dispositivi di uso quotidiano possano esplodere in qualsiasi momento. E le voci girano ormai senza alcun freno causando ancora più caos. "Si dice che potrebbero esplodere i pannelli solari, le batterie, i frigoriferi, qualsiasi cosa", ha scritto il giornalista Hassan Harfoush sul Daily Mail. "Ho persino detto ai miei genitori di prendere un estintore, nel caso in cui qualcosa esplodesse in casa", ha aggiunto Harfoush che ha descritto le scene dell'orrore - con corpi e volti dilaniati - a cui si è assistito negli ultimi giorni.
I libanesi, scrive la stampa locale, hanno iniziato ad adottare misure drastiche per proteggersi, spegnendo i cellulari, gettando via i dispositivi elettronici e strappando le batterie dai walkie-talkie per il timore che possano essere stati manomessi con esplosivi. In alcuni casi, le persone hanno staccato gli elettrodomestici, persino spento i router wi-fi. Intanto una fonte dell'intelligence statunitense ha rivelato ad Abc News che l'operazione per fabbricare i device esplosi era stata pianificata da almeno 15 anni, coinvolgendo società fittizie.
Una delle principali conseguenze a lungo termine di quanto accaduto sarà che Hezbollah "ora dovrà condurre una caccia alle streghe all'interno dell'organizzazione", ha commentato a Sky News il ricercatore su terrorismo e politica mediorientale, Magnus Norell, evidenziando come la "vittoria tattica per Israele" sia stata "l'interruzione dei sistemi di comunicazione di Hezbollah in un colpo solo".
Ma i nervi dei libanesi sono messi a dura prova anche dal rischio concreto che le esplosioni dei walkie talkie e dei cercapersone siano, come molti osservatori sostengono, il preludio a un'operazione militare su larga scala dello Stato ebraico contro Hezbollah. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha parlato di una "nuova fase" della guerra, il cui baricentro si sposterà inevitabilmente da Gaza verso il confine nord con il Libano. Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nel suo atteso intervento ieri ha definito l'operazione di Israele "un'operazione di guerra".
La tensione è altissima. Aerei militari israeliani hanno sorvolato Beirut, a bassa quota e a velocità superiori di quella del suono, mentre Nasrallah teneva il suo discorso. Negli stessi minuti Hezbollah ha colpito almeno quattro nel nord dello Stato ebraico. Nella notte, poi, c'è stato uno dei più intensi attacchi israeliani nel sud del Libano dal 7 ottobre. L'agenzia libanese Nna sostiene che siano stati condotti 52 raid e le Idf hanno comunicato di aver colpito 100 lanciatori di razzi.
L'escalation sembra davvero un passo, ma nella comunità internazionale si ritiene ci sia ancora una finestra di opportunità per risolvere la crisi pacificamente. "Abbiamo parlato a lungo di ciò che accade in Medio Oriente, con grande preoccupazione, ma anche convinti che ci possa ancora essere lo spazio per iniziative diplomatiche'', ha dichiarato ieri sera a Parigi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine della riunione del formato Quint - con i rappresentanti di Usa, Germania, Francia e Gb - incentrata sulla crisi in Medio Oriente. "Una strada diplomatica esiste", ha confermato il presidente francese, Emmanuel Macron, rivolgendosi ai libanesi e sottolineando che "la guerra non è inevitabile".
Mosca, invece, ha messo in guardia dagli "effetti catastrofici" dell'attacco che ha falcidiato Hezbollah, dicendosi "profondamente preoccupata dai pericolosi sviluppi" in Libano. "Siamo convinti che l'avvio di una operazione militare su vasta scala in Libano avrebbe le conseguenze più distruttive per la sicurezza dell'intero Medio Oriente. E' necessario evitare tale scenario catastrofico", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Dall'Iran - che non dimentica anche l'uccisione a luglio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh - è arrivata invece l'ennesima minaccia di rappresaglia contro Israele, stavolta attraverso il potente capo dei Guardiani della Rivoluzione. Israele riceverà una "risposta terribile" per i suoi attacchi contro Hezbollah, ha tuonato Hossein Salami, denunciando "il crimine atroce commesso dal regime sionista a causa della sua disperazione e dei suoi fallimenti".