‘Secondo la legge del ’57, Berlusconi non è ineleggibile, quindi noi, come sempre abbiamo fatto, rispetteremo la legge. E’ l’orientamento del segretario nazionale”‘. Lo afferma il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza, intervenendo a “Omnibus”, su La7. “Anche in caso di una sentenza di condanna della Cassazione nei confronti di Berlusconi” – continua – “come ha detto il segretario Epifani, il Pd voterà perché venga applicata. Noi rispettiamo la legge, ma dobbiamo battere Berlusconi sul campo politico, non su altri terreni“. E aggiunge: “Noi del Pd non dobbiamo tifare perché ‘tizio’ venga assolto e ‘caio” venga condannato. Quando c’è un processo, la politica rigorosamente rispetta e silenziosamente aspetta le sentenze”. E sul governo precisa: “Ribadisco il mio sostegno al governo Letta e se qualcuno ha cambiato idea lo dica apertamente“. Non manca una stoccata al Movimento 5 Stelle: “Noi sfidammo i grillini, dicendo: ‘Venite a cambiare le cose’. E’ facile andare in piazza e dire: ‘Cambiamo il mondo’. Loro però hanno detto di no”. E sottolinea: “I grillini non si sono voluti assumere una responsabilità. Hanno fatto come “il barone rampante” di Italo Calvino, che sale su un albero da fanciullo e non scende più“. Il deputato Pd si rende poi protagonista di alcuni match polemici con la giornalista del Corriere della Sera, Maria Teresa Meli, che accusa il Pd di ipocrisia nella gestione del caso Berlusconi e contraddice il parlamentare su diversi temi: dal presunto successo del Pd nelle ultime amministrative fino ai risultati del governo Letta. “Siamo usciti dalla procedura per deficit eccessivo” – afferma Speranza. “Veramente quello è avvenuto grazie a Monti” – replica la Meli. Un altro scontro si registra quando il capogruppo del Pd asserisce: “Per la prima volta in Europa il tema del lavoro giovanile diventà priorità grazie al Pd e all’impegno di Enrico Letta“. La Meli e la conduttrice Alessandra Sardoni insorgono e gli fanno notare che è un tema da sempre al centro dell’interesse dell’UE

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