Questa volta non sono le molotov contro Equitalia, ma sono lettere minatorie al sindaco Pd e proiettili spediti a un sindacalista della Cgil e a un dirigente di uno stabilimento della Trelleborg, multinazionale leader nello sviluppo e nella distribuzione di pneumatici. In una settimana Livorno ha vissuto tre atti intimidatori. Una lettera con la scritta Brigate Rosse al primo cittadino Alessandro Cosimi, due cartucce per scacciacani nella cassetta postale del segretario locale della Filctem Fabrizio Musto, un proiettile al dipendente dell’azienda svedese. Su tutti gli episodi indaga la Digos. 

“Gesti di questo tipo sono sintomo di grande disagio e disperazione” spiega Musto, segretario livornese della Filctem-Cgil (che segue le vicende del settore chimico, tessile e manifatturiero). Per il sindacalista si tratterebbe di un atto dettato dalla disperazione ed esclude che ci sia un legame con la lettera recapitata alla Trelleborg: “In questo periodo di crisi la Cgil cerca di essere ancora più vicina a chi ha problemi, anche se a volte non vuol dire risolverli. Nonostante il tunnel sia sempre molto buio, dobbiamo lavorare tutti per cercare soluzioni sulla questione lavoro, senza quello una persona perde la propria dignità. Abbiamo sempre cercato di lavorare con impegno, si possono commettere errori ma la notte dormiamo sereni. Spero che presto si possa respirare un’aria diversa”.

Anche il segretario provinciale della Cgil Maurizio Strazzullo esclude una correlazione tra i due episodi più recenti: “Non credo che ci sia un nesso – dice – Certo è che atti di questo tipo destano preoccupazione e attenzione, visto il clima sociale di grandissima difficoltà. In un momento come questo occorre da parte di tutti senso di responsabilità. Di fronte alla disperazione bisogna prestare molta attenzione”. Strazzullo ha convocato d’urgenza una riunione con tutti i segretari generali: “La Cgil non si lascerà intimidire ma sarà ancora più impegnata a fianco dei lavoratori per dare risposte collettive ai bisogni e ai drammi che colpiscono il mondo del lavoro”.

Sullo sfondo resta un clima di tensione. Una settimana fa era avvenuto il ritrovamento da parte della questura di Pisa al centro di smistamento di Pisa di un pacco contenente una lettera con gravi minacce indirizzate al sindaco Alessandro Cosimi, Pd. Nel pacco oltre alla lettera firmata ‘Brigate Rosse 1997-2013′ (sulla cui autenticità sono in corso indagini della questura) è stato trovato un articolo di giornale in cui il primo cittadino affermava di non voler fare passi indietro riguardo alla costruzione del nuovo ospedale della città, argomento da tempo al centro di molte discussioni (e di un referendum vinto dal sì). “C’è una crisi oggettiva che esaspera gli animi – riflette Cosimi – Stiamo affrontando temi difficili verso i quali è normale che si creino sacche di scontento. Non bisogna reprimere il conflitto ma fare in modo che non prenda pieghe pericolose. Credo fermamente che questi episodi, compreso quello che mi riguarda, non siano legati tra loro ma che si tratti di un sintomo del clima generale in cui vive il Paese”.

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