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F24 o F35? Questo è il problema

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Fuochino! Anche sul tema della spesa per la Difesa il Governo continua a dimostrare di non riuscire a guardare la situazione in cui vive il Paese attraverso gli occhi del Paese e non solo del proprio ruolo istituzionale. Ci saranno degli impegni, logico, ma il primo impegno da onorare per un Governo è verso i cittadini che vivono la più grave crisi economica della Repubblica e cui un semplice rinvio dell’acquisto dei costosissimi caccia potrebbe non bastare.

Anzi, per dirla tutta, perché non si riprende la mancata unione politica europea con una condivisa politica della Difesa? Perché è evidente che le guerre con armamenti convenzionali cui eravamo abituati sono oggi più difficili da attuarsi, se non altro per gli interessi economici e finanziari che intrecciano economie emergenti o emerse come Cina, Russia, India, ecc. con le vecchie e malconce potenze industriali del novecento.

Più temibili sono semmai il terrorismo di matrice ideologico-religiosa oppure le spinte demografiche, spontanee o pilotate, in cerca di nuovi spazi. La storia si ripete nelle invasioni barbariche, vere o presunte tali, che hanno caratterizzato i ciclici flussi migratori, non escludendo gli stessi italiani tra fine ottocento e inizi del novecento. E’ certo che il sistema della Difesa dei vari Stati dell’Unione presenti delle duplicazioni di costi che si potrebbero risparmiare con dei budget condivisi in cui ciascun Paese apporti il meglio delle proprie specialità militari: è più logico che l’Italia, sponda sud dell’Europa e così protesa geograficamente nel Mediterraneo, giochi la carta della Marina più che dell’Aviazione.

Non c’è bisogno di essere ideologicamente dei pacifisti per riconsiderare il budget delle spese militari in periodi di crisi nera, senza togliere nulla al realismo politico che considera la spada come il rovescio della moneta, come il dollaro e l’esercito Usa ammoniscono ed insegnano da sempre.

Insomma, tra tagliare gli F35 o gli F24 che serviranno a pagare i primi, io e come me tanti contribuenti italiani spremuti come limoni, di questi giorni non avrei dubbi.

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